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Il valore del Silenzio
Di Libertà e Persona - 02/06/2011 - Religione - 1203 visite - 0 commenti
Omelia di padre Konrad sul valore del Silenzio
Natale 2010

In nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti

"Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte giungeva a metà del suo corso, la Tua Parola onnipotente è scesa dal Cielo dal Tuo trono regale".

Questa frase iniziale della santa Messa di oggi, suggerisce che tutto il creato facesse silenzio per riverenza alla Venuta del Suo Creatore e Re, facesse silenzio per riceverLo come piccolo Bambino, come Luce nelle tenebre, e come Parola che tutto il creato aveva tanto desiderio di sentire. E anche le persone di questo fanno silenzio davanti al mistero insondabile della Sua nascita; nessuno parla in questa scena di pace presentata agli occhi del nostro spirito; Maria e Giuseppe e l'Infante giacente nella Mangiatoia (non parla la Sua dolce Madre, non parla il Suo padre putativo), non parlano i Pastori; e quando più tardi arrivano i tre Magi, non parlano neanche loro ma cadono in ginocchio e Lo adorano offrendoGli i loro doni, mentre "la Sua Madre conservava tutte queste cose e le meditava". Noi dobbiamo imparare il s i l e n z i o dalla Santa Famiglia o, in altre parole prese dal Deuteronomio: conoscere il tempo di parlare e il tempo di tacere.
Ciò comporta con se tre vantaggi.
Il primo è che il silenzio limita le occasioni di peccato: bisogna essere consapevoli del pericolo di peccare nelle nostre parole.
Pensiamo quanti sono i peccati con la lingua: la bestemmia, la menzogna, l'inganno, la superbia, la malizia, l'impazienza, la critica distruttiva. O davanti a una persona o dietro alle sue spalle (quando distruggo anche la sua reputazione e do l'occasione di peccato a colui che mi ascolta), la seduzione, le parole impure, consigliare il peccato, assecondare il peccato altrui, eccetera....
Quando riflettiamo su questi peccati vediamo la necessità urgente di moderare e temperare la nostra lingua, di meglio tacere. Se riusciremmo in questo (e ciò faremo colla grazia di Dio), avanzeremo molto sulla strada della perfezione, san Girolamo dice che colui che non pecca colla lingua è uomo perfetto.
Il secondo vantaggio del silenzio e che col silenzio evitiamo le parole inutili.
La Sacra Scrittura ci insegna che in molte parole non manca la colpa, e il Dottore della Chiesa sant'Alfonso ci insegna che discorsi lunghi sono sempre inutili.
Una sana ricreazione (anche con allegria) è una cosa bella e utile, ma la moderazione è necessaria anche qui.
Lo stesso vale per il silenzio interno, cioè per i nostri pensieri. Bisogna evitare pensieri inutili. Cosa pensiamo quando camminiamo nella strada, per esempio? Meditiamo un'offesa (vera o immaginata) che abbiamo sofferta? Una cosa buona che abbiamo fatto, forse? Ci figuriamo progetti fantastici per il futuro! Tutto questo non serve a nulla! Meglio è tenere il silenzio nella mente e alzare il nostro cuore a Dio.
Questo è difatti il terzo vantaggio del silenzio, ossia, che ci permette di lasciare le cose di questo mondo e alzare il cuore a Dio.
Non è facile questo nel mondo moderno, caratterizzato dal chiasso e dalla musica moderna che celebra incessantemente e dappertutto la natura caduta e i valori del mondo, come l'incessante amore dei sensi e le loro idolatrie. Ma quando mortifichiamo la nostra lingua ed immaginazione e ci ritiriamo dai discorsi e pensieri cattivi, o inutili, ci sentiamo arrivare alla presenza di Dio, che secondo un autore spirituale, è indistinguibile dal silenzio.
L'ideale verso il quale camminiamo così è vivere nel silenzio interno, nella presenza di Dio. Così il nostro cuore sarà come la terra silenziosa alla nascita di Gesù Cristo, come la Santa Famiglia silenziosa nella stalla di Betlemme per accogliere la Parola di Dio.

San Giovanni della Croce scrive: “Il Padre pronunciò una Parola, che fu Suo Figlio, e sempre la ripete in un eterno silenzio, perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall'anima. In questa maniera possiamo finalmente anche noi, accogliere e sentire la Parola di Dio”.

In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti
 
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