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Boom di bimbi prematuri, per fecondazione artificiale, a Trento.
Di Francesco Agnoli - 24/01/2008 - Fecondazione artificiale - 1208 visite - 0 commenti
Su l’Adige del 24 gennaio, un’intera pagina è dedicata all’aumento in città dei bimbi prematuri, in seguito all’apertura di un centro di fecondazione: “Un boom di neonati sotto il chilo”, è il titolo a sei colonne. La giornalista introduce così: “Negli ultimi anni, dopo l’apertura del centro di fecondazione di Arco, il numero dei neonati prematuri in provincia è fortemente aumentato”. Si tratta di bambini nati con peso bassissimo, dai 350 ai 750 grammi, con evidenti rischi per la salute presente e futura. Si parla di “nuove patologie”, di emergenze che il reparto di neonatologia non sa come affrontare, per mancanza di posti, di personale e di strumenti. Tra le patologie in aumento vi sono “asfissie neonatali, insufficienze respiratorie, infezioni e malformazioni”. Qualcuno avrà detto ai genitori che sono ricorsi alla fecondazione artificiale che questa è forse, spesso, solo la prima parte del calvario? Che le malattie e le malformazioni in seguito a fiv possono aumentare e degenerare col tempo? Che tutte le ricerche danno una percentuale di handicap nei figli nati con le metodiche artificiali del 9%?
 
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