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Nel 2007 livelli record di violenza contro i cristiani dell’India
Di Pierini Alessandro - 15/01/2008 - Attualità - 1068 visite - 0 commenti

In seguito al rapporto 2007 di "All India Christian Council" (Consiglio indiano dei Cristiani), l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) mette in guardia dall'allarmante aumento degli atti di violenza commessi nel paese asiatico contro la popolazione cristiana e in particolare contro la popolazione indigena degli Adivasi. Gli oltre 1.000 atti di violenza registrati nel corso del 2007 contro questa parte di popolazione indiana costituiscono un record negativo mai registrato prima nei 60 anni di indipendenza del paese. In considerazione della forte influenza di cui godono frange di Hindu estremisti in molti stati federali dell'India, anche le ultime dichiarazioni concilianti del premier indiano non bastano a ristabilire la fiducia della popolazione cristiana. Nello stato federale di Orissa molti Cristiani continuano a nascondersi nelle foreste per la paura scatenata con le aggressioni nei loro confronti avvenute durante le festività del Natale, quando gruppi di Hindu estremisti hanno incendiato circa 730 case e 95 chiese.

A soffrire delle violenze sono in particolare gli Adivasi che già soffrono la forte discriminazione dovuta alla loro appartenenza etnica e che ora subiscono anche le persecuzioni legate al credo religioso. Nello stato di Orissa glia Adivasi non solo costituiscono la maggior parte dei Cristiani ma anche un quarto dei 37 milioni di abitanti dello stato federale e circa l'8% della popolazione totale indiana (84 milioni). In India i Cristiani costituiscono circa il 2,3%, mentre l'80,5 % è di religione Hindu. Fin dal 1996 la pressione esercitata da organizzazioni hindù estremiste contro gli Adivasi cristiani è in costante aumento. Di fatto il lavoro dei missionari cristiani si concentra principalmente sulla popolazione indigena e le organizzazioni hindù tentano così di evitare nuove conversioni e battesimi. Nel 2004 il movimento hindù "Vishwa Hindu Parishhad" si è p.es. riproposto di avviare entro il 2011 progetti per la riduzione dell'influenza cristiana in almeno 100.000 villaggi adivasi. Lo stesso movimento sostiene di poter contare su almeno 60.000 volontari per il lavoro nei "progetti". Per gli Adivasi la chiesa cristiana rappresenta invece una delle pochissime possibilità per liberarsi dal secolare sfruttamento legato al sistema delle caste e dalla discriminazione a cui sono sottoposti.

Non è la prima volta che in India si assiste a una escalation di violenza contro i cristiani durante il periodo natalizio. I più gravi atti di violenza contro Cristiani si verificarono nel 1999 nello stato di Gujarat. La mobilizzazione contro chiese cristiane avviene spesso pubblicamente durante grandi manifestazioni hindù che vengono organizzate (e autorizzate) in modo mirato proprio durante le festività natalizie. Anche nel 2006 le organizzazioni estremiste hindù invitarono la popolazione indiana a una grande manifestazione nello stato di Orissa per protestare contro l'arresto di 5 cinque persone, arrestate per aver picchiato dei cristiani. Inutilmente i preti cristiani tentarono di chiedere la proibizione della manifestazione, in seguito alla quale si verificarono, come da copione, aggressioni e atti di violenza contro la popolazione cristiana. (APM)

 
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