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Francia, il bunga bunga della massoneria
Di Rassegna Stampa - 28/01/2011 - Attualità - 1248 visite - 0 commenti



Paese che vai, scandalo che trovi. Un documentario di un'ora dell'emittente televisiva Canal+ e un dossier di diciotto pagine del settimanale Le Point, che annuncia in copertina le sue scoperte su «I massoni: la mano invisibile», fanno tremare la politica francese. Anzitutto, una parola di cautela.

Le Point è molto letto ma non è certo un settimanale cattolico, e in passato ha cercato scandali - con qualche esagerazione - anche in ambienti piuttosto lontani dalla massoneria. In secondo luogo la massoneria francese - sia del Grande Oriente, sia della Gran Loggia, le due principali «obbedienze» transalpine - è considerata «irregolare» dalla casa madre britannica fin dal secolo XIX perché ammette gli atei e permette le discussioni di politica pratica ed elettorale nelle logge, cose entrambe vietate dagli statuti originali inglesi. La Gran Loggia da anni e il Grande Oriente, che è maggioritario, dal 2010 hanno poi deciso di ammettere a pieno titolo nella massoneria le donne, che rimangono invece escluse dalle logge «regolari» riconosciute da Londra.

La massoneria francese ha dunque le sue specificità. Ma una di queste è l'essere riuscita a conservare un'egemonia politica e parlamentare che altrove, Italia compresa, c'era certamente cento anni fa ma oggi non esiste più o traballa. Le Point riferisce che i deputati neo-eletti in Parlamento si vedono chiedere dai veterani della vita parlamentare «E tu dove sei?», e qualche volta ci mettono un po' a capire che il «dove» si riferisce all'obbedienza massonica dove ogni uomo politico - e donna - che si rispetti si suppone frequenti la sua loggia. Un altro episodio riguarda l'unico dirigente non massone di una grande multinazionale francese che alla fine si è deciso a confessare ai suoi capi di non essere iniziato in nessuna massoneria. «Sono stati molto comprensivi - racconta - ma mi hanno consigliato di affiliarmi rapidamente per instaurare un vero clima di fiducia con i grandi clienti e anche con i colleghi».

Il documentario e il dossier fanno l'elenco dei massoni noti - ma c'è certamente anche chi riesce a nascondersi - nell'attuale governo francese: il ministro dell'Interno, dell'Economia, delle Finanze, degli Affari Sociali, della Cooperazione con il Parlamento, della Cooperazione internazionale... E il vero punto di riferimento della massoneria francese, l'ex Gran Maestro del Grande Oriente Alain Bauer, occupa il posto delicatissimo di consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Nicolas Sarkozy, oltre a presiedere un numero impressionante di enti e comitati. Per non parlare della magistratura, dove i massoni sono così onnipresenti che gli specialisti ricostruiscono anche le polemiche interne ai giudici come scontri fra Grande Oriente e Gran Loggia. E anche qualche «bunga bunga» che ha coinvolto magistrati massoni, sempre a credere ai maligni, sarebbe stato insabbiato grazie alla rete di protezione delle logge.

Molto spazio è giustamente dedicato al Ministero dell'Educazione, feudo massonico fin dall'Ottocento, cogestito da sempre con i grandi sindacati degli insegnanti che si considerano depositari della sacra fiaccola del laicismo e del dovere di strappare i giovani fin dalla più tenera età al «potere clericale». Un ministro non massone, capitato lì quasi per caso, ha dovuto rapidamente togliere il disturbo.

Il dossier ricostruisce in modo quasi esatto la posizione della Chiesa Cattolica, che con la «Dichiarazione sulla massoneria» del 1983, firmata dall'allora cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e controfirmata dal venerabile Giovanni Paolo II (1920-2005), tuttora vigente, ha confermato il divieto assoluto per i cattolici di aderire a qualunque massoneria, senza possibilità di deroghe da parte di sacerdoti, vescovi o conferenze episcopali, affermando che i massoni sono sempre da considerarsi «in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione». Naturalmente, non manca neppure il consueto frate francese che contesta il Magistero e si mostra tollerante con chi non obbedisce, ma almeno quello che il Papa insegna in tema di massoneria è presentato per una volta correttamente.

I massoni, inoltre, non vincono sempre. Neppure in Francia. La madre di tutte le battaglie politiche per la massoneria francese, a credere a queste fonti, sarebbe stato il tentativo di far cadere il primo ministro non massone François Fillon sostituendolo con il massonissimo Jean-Louis Borloo, un anticlericale fanatico, in vista tra l'altro del dibattito parlamentare sull'eutanasia. Battaglia persa. Sarkozy ha sostenuto Fillon, che si è prontamente schierato contro l'eutanasia.

di Massimo Introvigne, wwww.labussolaquotidiana.it
 
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