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Adottiamo un padre separato?
Di Francesco Agnoli - 04/01/2011 - Attualità - 1135 visite - 0 commenti

Nella Tradizione della Chiesa, sin dai primi tempi, ogni gioia, ogni festività, “deve” essere accompagnata con un atto di carità. Come se fosse impossibile gioire da soli, senza ricordare i fratelli che, magari, non hanno gli stessi doni.

Quando si trovava un lavoro, quando ci si sposava, in tante occasioni, si donava qualcosa: soprattutto ai poveri. Alle origini del cristianesimo l’Impero è in decadenza: il numero dei poveri è crescente, spaventoso.

Poi ci saranno le invasioni barbariche, le carestie, le pestilenze… la lebbra, nell’Alto Medioevo; la peste, nel Basso Medioevo; la sifilide durante il Rinascimento…: non è mai mancata l’opportunità per compiere opere di misericordia, corporale, anzitutto, e, insieme, spirituale, verso i pauperes Christi, come venivano chiamati allora i bisognosi.

Oggi, nell’Occidente ricco, almeno materialmente, le povertà sono altre: soprattutto spirituali.

Ecco perché Libertà e persona usa i suoi piccoli fondi per fare conferenze, magari stampare libri, tenere un piccolo sito… Per contrastare quello che ci sembra la peste del presente: il nichilismo che svuota di senso la vita e avvolge tutto nella notte della noia e della disperazione.

Ma queste nuove povertà spirituali di oggi, in certi casi, portano con sé anche povertà materiali: è il caso, per fare un esempio, di moltissimi padri separati/divorziati, a cui, talvolta senza colpa, spesso sono stati tolti, oltre alla moglie, i figli e la casa. Al dolore di chi rimane solo, non c’è conforto.

Ma almeno, alla povertà di questi padri, che magari devono mantenere due case dove prima ne bastava una, occorre pensare. Perché in fila, alle mense della Caritas, ci sono sempre di più loro: i padri separati o divorziati, appunto.

Il Corriere della sera del 23 ottobre 2010 titolava: "Nel dormitorio dei disperati uno su cinque è un papà separato". e il sottotitolo: "Pagano gli alimenti, restano senza soldi e finiscono nei cameroni del Gratosoglio. Padre Clemente: Arrivano dopo notti in auto o da amici".

Libertà e Persona, per la festa dell’Epifania, proverà ad aiutarne, economicamente, uno.

Lo ha conosciuto uno di noi, che scrive su questo sito, e che mi ha raccontato la tristezza di quest’uomo, e le sue ristrettezze economiche. Gli regaleremo un po’ di denaro, quello che possiamo (500 euro), una tantum, per ricordare a noi, che stiamo bene, quanto siamo fortunati; per abbracciarlo così, come possiamo; per dirgli la nostra povera vicinanza.

In futuro vedremo: potremo magari continuare a seguire quel padre, "adottarlo", se qualcuno vorrà aiutarci, donandogli qualcosa ad ogni festa. Magari stringendo un’amicizia. Ma questo dipende dalla generosità dei nostri 4 lettori (che possono andare alla voce "sostieni la nostra attività") 

Buone feste a tutti!

 

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