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Vieni via con me. E non aprire bocca
Di Giuliano Guzzo - 29/11/2010 - Attualitą - 1086 visite - 0 commenti

Si fanno chiamare “democratici”, osannano la Costituzione e giurano d’avversare qualsivoglia istanza liberticida. Ma se osi contraddirli, se osi alzare educatamente il ditino per smarcarti dai loro sermoni, sei un povero illuso: non avrai mai alcun diritto di replica. E’ il metodo del duo Fazio-Saviano, signori: sei liberissimo di esprimere il tuo pensiero, ma non nelle trasmissioni della televisione pubblica. Che per alcuni, va da sé, è più pubblica che per altri. E’ vero: l’avvocato Maroni - che di lavoro fa il Ministro dell’Interno - da par suo è effettivamente riuscito, anche se per pochi minuti, a irrompere a “Vieni via con me” per chiarire che appartiene ad un partito e non ad una cosca, come aveva lasciato intendere la puntata precedente il messia, alias Saviano. Ma s’è trattato di un’eccezione più unica che rara, resa possibile solo da pressioni ministeriali. Strumenti del tutto estranei a persone quali il dottor Mario Melazzini, presidente dell’Associazione Italiana di Sclerosi Laterale Amiotrofica, che chiedono, dopo essersi sentiti dire che a certe condizioni la vita umana non è più degna di essere vissuta, soltanto di dissentire.

Non per polemica politica, ma perché come Saviano conosce la camorra, loro conoscono la malattia. Ed hanno tutto il diritto, in quanto protagonisti della sofferenza fisica, di ricevere lo stesso spazio riservato a Beppino Englaro e di denunciare la sordità delle istituzioni alla loro richiesta di vivere. O no? O forse è corretto che le trasmissioni messe in onda sulle reti pubbliche ignorino le richieste dei cittadini, per di più dei più deboli? Teniamo presente che malati come Melazzini non avrebbero alcuna intenzione di scippare a Fazio e Saviano la conduzione di “Vieni via con me”, ma solo di raccontare – visto che la trasmissione, come assicurano gli autori, parla di “storie” – la loro storia. Pochi minuti, e i conduttori avrebbero nuovamente carta bianca. Sarebbe così devastante un fuori programma simile? A quanto pare sì. Nemmeno l’approvazione d’uno specifico ordine del giorno da parte del Consiglio di Amministrazione della Rai ha infatti convinto la banda di “Vieni via con me” a concedere una replica a dei malati di Sla. Gente che merita ascolto, viene da pensare, solo se chiede di morire. Diversamente, meno parla meglio è. E’ la democrazia, bellezza.

 
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