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La Passione di Cristo? Ridiamoci sopra!
Di Luca Teofili - 15/09/2010 - Attualità - 1364 visite - 0 commenti

 

Il 24 settembre esce nelle sale cinematografiche “La Passione” di Carlo Mazzacurati. Dal sito http://www.cinemaitaliano.info/lapassione apprendiamo che il film è stato prodotto dalla Fandango in collaborazione con Rai Cinema, sostenuto da Mediateca Regionale Toscana e Toscana Film Commission e che ha beneficiato di un finanziamento da parte del Ministero per i Beni e le Attività culturali pari a 1 milione e 800 mila euro, perché ritenuto di interesse culturale.

Ora, premettendo che è difficile giudicare un film prima di vederlo, ci sembra di poter ritenere quanto meno discutibile l’idea di fare un film comico, deridendo il Vangelo e quella parte di esso che più conta per la fede cristiana, la passione e morte di Gesù Cristo. Il trailer del film infatti non lascia molti dubbi in proposito, mostrando il comico italiano Corrado Guzzanti interpretare il ruolo di Gesù e far sghignazzare i propri compagni di scena, mentre durante le prove dell’ultima cena scambia il gallo con un gatto: Prima che il gatto canti… e giù risate!

Ora tutto questo accade mentre nella zona indiana del Kashmir alcuni cristiani sono stati uccisi (2 morti si sono registrati anche in Afghanistan), le scuole cristiane vengono incendiate e molte persone rischiano la vita ad opera di fondamentalisti di fede musulmana, che hanno preso a pretesto le offese – sbagliate e da condannare sia chiaro - recate al Corano negli Stati Uniti in occasione della ricorrenza dell’11 settembre, per scatenare rabbia e violenza contro incolpevoli concittadini di fede cristiana. Molte voci, sui media e sui giornali, si sono levate per stigmatizzare le provocazioni di parte americana che hanno acceso la miccia della violenza, affermando che non si può insultare o profanare il testo sacro di una religione che conta centinaia di milioni di fedeli in tutto il mondo: giustissimo! (Anche se questo ovviamente non giustifica in alcun modo le esplosioni di violenza anticristiana a cui stiamo assistendo).

È ovvio che non si può e non si deve calpestare il sentimento religioso di tante persone. L’impressione però è che queste prese di posizione non ci saranno per il film di Mazzacurati. In pochi alzeranno la voce per dire che non si può parodiare la Passione di Cristo, e certamente nessun cristiano nel mondo si metterà alla caccia di registi e attori, rei di fare la stessa professione di coloro che in Italia hanno messo alla berlina il Vangelo. I cristiani - lo sanno tutti, anche i registi - devono perdonare, non devono rispondere alle offese, devono porgere l’altra guancia, e allora non ci diamo troppo pensiero se Gesù diventa una caricatura. Prendiamo il Vangelo e ridiamoci sopra! E allora ritornano in mente le parole del sociologo Philip Jenkins che affermava che l’unico pregiudizio oggi accettabile è quello di essere anticattolico. Sono stati banditi tutti i pregiudizi e le discriminazioni a motivo di etnia, religione, sesso. Solo una discriminazione è lecita e ha diritto di cittadinanza nella nostra Europa libera e laica: quella contro i cattolici. E non solo è lecita, ma è perfino di interesse culturale!

 
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