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Il giro della settimana
Di Paolo Deotto - 27/04/2009 - Politica - 2438 visite - 0 commenti

VIVACE DIALETTICA NELL' IDV, VITTORIA DI D'ALEMA (FINALMENTE...) E AMENITA' PREELETTORALI

Settimana densa di avvenimenti. Qui in Italia tutto bene, e meglio ancora a Campobasso, dove si è sfatato uno dei miti più perfidi fin qui diffusi dalle forze reazionarie, ossia che nell’Italia dei Valori, il partito di proprietà del Di Pietro, non ci sia dialettica interna. Invece c’è, ed è vivace e intensa, come dimostrano appunto i fatti di Campobasso, dove l’assessore provinciale al Bilancio, Mario Fratipietro, dopo una discussione col vicepresidente della provincia, Michelino Borgia, ha deciso di lasciare il suo incarico, non trovandosi più d’accordo sulla linea del partito. Entrambi i politici coinvolti nella discussione fanno parte dell’IdV, e per completezza del racconto bisogna specificare che il Fratipietro, oltre l’incarico di assessore, ha lasciato anche un dente, precisamente un incisivo superiore (non è dato sapere se destro o sinistro). Infatti gli argomenti del Borgia forse non erano migliori dei suoi, ma i pugni sì. E nello scambio ha avuto la meglio il vicepresidente. Peraltro si fa sapere dalla segreteria dell’IdV che il dimissionario Fratipietro è odontoiatra e quindi, in fondo, può sistemare la cosa abbastanza facilmente. Né del resto questo tipo particolare di dialettica deve essere insolita nel partito del Tonino molisano, visto che i carabinieri di Lucca sono impegnati in un’indagine per una rissa avvenuta nella sede regionale dell’IdV tra il presidente provinciale del partito, Bruno Nicola Rossi, e Fabio Evangelisti, deputato toscano dell’IdV. Sono cose che succedono quando la passione politica accende gli animi. Però non è bello pestarsi, e la segreteria politica si è subito riunita per esaminare i fatti.

Ma se il Di Pietro ha le sue preoccupazioni, registriamo invece con piacere che il baffodiferro nazionale, alias Massimo D’Alema, ha festeggiato i suoi sessant’anni vincendo, con la sua imbarcazione “Ikarus”, la regata “Roma per tutti”. Auguri quindi al buon D’Alema e congratulazioni perché finalmente ha vinto qualcosa anche lui, il che non potrà che fargli piacere, visto che nel suo curriculum politico figurano una serie rara di figure da cioccolataio (la bicamerale, la “scoperta” prima di Prodi e poi di Veltroni – salvo poi infossarli entrambi – la guida del governo durata pochi mesi, l’invenzione dell’Ulivo – salvo chiedersi ancora oggi che cavolo fosse – eccetera eccetera).

Bisogna dire però che D’Alema ha saputo, come pochi, assorbire bene gli insegnamenti di Togliatti (non per nulla chiamato “il migliore”), altra grande figura di politico che in vent’anni di attività riuscì a non azzeccarne una, ma sbagliando di continuo con una tale prosopopea da convincere alla fine gli avversari che i fessi erano loro. Comunque la politica è una cosa molto importante e chi dice che gli italiani ne stiano lontani si sbaglia. Arrivano infatti notizie confortanti dalla direzione dei servizi elettorali del ministero dell’Interno. Mentre per le elezioni europee di cinque anni fa furono presentati “solo” 71 simboli elettorali, quest’anno, a dimostrazione del fatto che la legge Basaglia dà i suoi frutti, sono stati depositati novantatre simboli di partito. Il più prolifico creatore è tale dott. Giuseppe Cirillo, di Roma, che pare faccia il sessuologo e lo psicologo, e che ha depositato al Viminale i simboli dei partiti “preservativi gratis”, “partito impotenti esistenziali”, “donne insoddisfatte e incomprese”, “italiani, poca cosa..?”, eccetera. Ma come scordare il partito del “Sacro romano impero liberale cattolico”, oppure quello del “Recupero maltolto”, o il partito “Giovani poeti d’azione”? E vogliamo forse passare sotto silenzio il partito “Pari opportunità maschili”?

 

RISVEGLIO CULTURALE, GRAZIE A VALERIA MARINI Insomma, è tutto un ribollire di sana volontà partecipativa. In più registriamo con immensa gioia che anche in campo culturale, finalmente, si stanno facendo dei seri passi avanti. Infatti il popolo italiano può finalmente conoscere in ogni dettaglio come si svolgono le giornate, le settimane, i mesi, insomma, la vita, di un vero Titano della Cultura, di un Ciclope del Pensiero: Valeria Marini. Il reality (si dice così?) dal titolo “Essere Valeria” è finalmente in onda e può portare nelle case delle famiglie, preoccupate per la crisi economica, per i figli sfasati, per il lavoro precario, può portare una parola di speranza e di fiducia nell’avvenire. Infatti la Valeria, in un’intervista di palpitante interesse, ci dice alcune cose essenziali e di vitale importanza, del tipo: “quando non lavoro faccio l’amore”, oppure “le mie misure sono 98-69-98”. Inoltre veniamo informati del fatto che il suo piatto preferito è il profiterol al cioccolato, ripieno di panna e crema e che la definizione di sé stessa che ama di più è “sexy burrosa”. Dopo questo diluvio intellettuale, il fatto che la Valeria dica anche che in futuro vorrebbe dedicarsi alla politica non può che confortarci. Di sicuro non riuscirebbe a peggiorare più di tanto la situazione generale. In compenso, siamo in grado di darvi una notizia sconosciuta anche a gran parte dei seguaci di questo pilastro nazionale. L’esordio al cinema di Valeria Marini avvenne con la Walt Disney, nel famoso film “Gli Aristogatti”, dove le fu affidata la parte di Adelina Qua-Qua. Infatti in molti non si accorsero che si trattava dell’unico personaggio non in cartone animato, e la cosa fu spiegata dal regista, che disse di non aver trovato nessun disegno che potesse imitare un’oca così bene. A testimonianza di ciò che diciamo, eccovi un ritratto della Valeria in quel delizioso film che ha allietato milioni di bimbi in tutto il mondo.

 

 

VIVA LA RESISTENZA ! (BOH...) Ma torniamo ancora un attimo alla politica, per esprimere la nostra solidarietà al presidente della Regione Liguria, Burlando, oggetto delle solite calunnie della solita destra reazionaria, per l’episodio del “manifesto taroccato” sulla Resistenza. Che è successo? Molto semplice: la Liguria ha diffuso un manifesto celebrativo, in occasione del 25 aprile, riportando una foto d’epoca che ritrae alcuni partigiani, seduti a un tavolo, intenti a studiare una cartina. Alcuni maligni sono andati a scovare l’originale della foto e così hanno scoperto che sul tavolo erano poggiate una pistola e una bomba a mano, cancellate invece nella foto del manifesto, né questi oggetti erano tanto strani in un periodo in cui, se ben ricordiamo, c’era una guerra in corso. Accuse della destra reazionaria: “il presidente Burlando falsifica la foto per contrabbandare un’immagine idilliaca della Resistenza”.”Macchè, risponde il Burlando, la correzione, peraltro fatta a mia insaputa, serve solo a limitare la crudezza dell’immagine, da non mostrare ora che l’Italia vive in pace da oltre sessant’anni, proprio grazie alla Liberazione”.

E a dimostrazione della propria buona fede, il presidente ligure ha già diffuso il manifesto per il prossimo anno, che vedete qui di fianco, e che ritrae una riunione dei GAP per pianificare una serie di attentati contro i nazisti.

 

 

 

 Comunque questo 25 aprile è stato celebrato ovunque e persino il sig. Napolitano Giorgio si è ricordato che bisogna avere pietà per i caduti di ambo le parti in lotta. Parce sepulto, come dire almeno ai morti non rompete le scatole. E infatti alcuni hanno rotto le scatole ai vivi, subissando di fischi il discorso tenuto da Formigoni a Milano, e impedendo di fatto al sindaco di Roma, Alemanno, di partecipare alle manifestazioni a Porta San Paolo. E questi folcloristici episodi (esaltati dal per fortuna ex ministro Ferrero come “liberi fischi in libero Stato”), con cui nel miglior stile dittatoriale si è impedito a legittimi rappresentati del popolo di parlare, ci convincono che almeno un tipo di Resistenza non deve finire mai: quella contro i cretini. A tutti auguro una buona nuova settimana

PS: al momento di mettere in rete questo "giro della settimana", capita di leggere che il D'Alema avrebbe preso un abbaglio. Infatti, convinto di aver vinto la regata, si è invece classificato terzo. Insomma, anche stavolta ha fatto fiasco. Non ci resta che complimentarci con lui per la sua granitica coerenza.

 
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