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Povia supera Benigni. E' questo lo scoop
Di Giuliano Guzzo - 22/02/2009 - Attualità - 1100 visite - 0 commenti
Da simpatizzante dichiarato di Benigni quale sono, trovo che nel suo intervento sanremese - con il quale ha inteso ricordarci che i gay sono tali perché si amano – il comico dantista abbia sfondato una porta aperta, inanellando banalità indegne di lui, prima ancora che del suo pubblico.
Trascurando il fatto che a spedire i gay nei lager non è stato un cantante cattolico ma  il pagano Hitler - a detta di qualche storico gay già ai tempi della Grande Guerra, ben prima di diventare il Führer - affermare che l’omosessuale è tale perché ama è una tautologia inconcludente, che nemmeno i più retrivi discuterebbero.
La stessa lettera di Wilde, che certo è commovente, nulla ha che vedere col testo di “Luca era gay”; ignoro quale canzone abbiano fatto ascoltare al Benigni, ma è assai faticoso trovare un nesso critico tra il suo pur appassionato intervento e le parole cantate da Povia, reo di aver solo raccontato una storia vera.
Tra l’altro si tratta di una storia come tante, nel senso che – al di là delle polemiche beote degli attivisti gay - il “suo” Luca non è stato il primo né sarà l’ultimo che, dopo un lacerante travaglio interiore, scopre nell’amore di una donna un’alternativa naturale alla propria omosessualità.
Sono molte, infatti, le persone omosessuali, anche famose, poco contente della loro condizione.
Cristiano Malgioglio, senza che vi fosse alcun clericale a minacciarlo, si è definito “inguaribile omosessuale” e a chiare lettere ha dichiarato:”volevo diventare come Maciste allora […] sono andato da un famoso sessuologo cinese, un luminare. Dopo 129 sedute, mi ha detto che non c’era nulla da fare. Devo restare gay. Non sarò mai miracolato come quel Luca. Pazienza, ci ho provato” (Libero, 4/2/09 p.36).
Il signor Grillini, che si cura sempre di parlare a titolo di tutti gli omosessuali d’Italia e non solo ,immagino che storie simili ne conosca a centinaia; perché nasconderle, allora?
Ci sono tantissimi gay liberi e libertini scontenti della loro condizione, esattamente come tanti celebri e laicissimi omosessuali – pensiamo a Vattimo - si chiamano fuori dall’idea che si possa nascere già gay, panzana destituita di qualsivoglia fondamento.
Povia, lo ripetiamo, ha solo raccontato una storia, conferendole tra l’altro una melodia piacevole e orecchiabile, tanto è vero che mentre la stampa lo crocifiggeva e Benigni rispolverava a sproposito Wilde, lui si conquistava il favore degli italiani – gli stessi italiani che secondo Grillini starebbero scalpitando per ottenere i Pacs – che infine lo hanno premiato con un secondo, strepitoso piazzamento.
Povia in trasferta batte Benigni.
E’ questa la vera notizia.
 
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