Alemanno chieda scusa
Di Giuliano Guzzo (del 26/08/2008 @ 08:52:46, in Attualità, linkato 1676 volte)
Oltre alla selvaggia violenza dei due “pastori” romeni, ai poveri cicloturisti olandesi pestati a sangue mentre erano accampati alle porte di Roma, è toccata pure la beffa. Parliamo di beffa, per non usare un vocabolo ben più colorito, come forse meriterebbe l’intervento di Gianni Alemanno secondo il quale, se i due malcapitati si sono fatti sfasciare le mandibole, se la sarebbero un po’ cercata, accampandosi in un luogo “dimenticato da Dio e dagli uomini”.
Queste le parole del sindaco di Roma.
Certo, molto probabilmente un romano, sapendo quella zona poco vigilata e quindi pericolosa, non ci avrebbe piantando una tenda per farci notte; ma cosa potevano saperne i due malcapitati cicloturisti? Soprattutto, come può esser passato per la testa al sindaco di Roma, che non fa politica da ieri, di esternare un commento di un simile cinismo?
Detta da un politicante alle prime armi, un’idiozia simile, pur nella sua gravità, rimarrebbe qualcosa di quasi comprensibile. Ripeto: quasi comprensibile, quasi.
Ma da Alemanno, una gaffe degna dei più ispirati Prodi e Pecoraro Scanio, proprio non ce la saremmo aspettata. Persino quelli de Il Giornale, quotidiano sempre pronto a difendere l’operato del centro-destra, non se la sono sentita di far finta di nulla, e hanno criticato Alemanno, senza se e senza ma. Attenzione: qui non si vuole insinuare che le violenze consumate nel Comune di Roma e dintorni siano diretta responsabilità del suo primo cittadino, ci mancherebbe. Ma ci sembra doveroso che il sindaco della Capitale assuma, quanto meno, atteggiamenti di vicinanza rispetto alle vittime di qualsivoglia crimine consumato sul suolo romano, senza trincerarsi dietro a battute di cattivo gusto che, oltretutto, in questo caso vanno a sommarsi al dolore e allo spavento di una coppia di innocui turisti, che ora riposano in ospedale coi denti spezzati. Ricordiamo inoltre che alla donna della coppia è toccata pure l’atroce violenza dello stupro, sempre ad opera dei due aggressori romeni, evidentemente non sazi del pestaggio fino a quel momento perpetrato.
Credo che a nessun italiano e a nessun romano, le incaute e oltraggiose parole di Alemanno siano suonate gradite, anche perché offrono tonnellate di argomenti tanto alla sinistra quanto ai pregiudizi di chi vede nell’Italia una nazione allo sbando che, se fino a ieri doveva fare i conti coi rifiuti di Napoli, oggi si trova nella morsa della violenza romena. Chiaramente non dubitiamo che il caso dei due turisti olandesi stia subendo un’indebita e gratuita strumentalizzazione da parte dei mezzi di informazione, così avidi di cronaca nera; non è la prima volta né sarà l’ultima. Il punto è che un politico navigato come Alemanno, per giunta cresciuto nelle file della destra sociale, dovrebbe evitarsi cadute di stile così sonore e dequalificanti.
Detto questo, nessuno, fatta forse eccezione per l’opposizione più oltranzista, credo desideri la testa del sindaco di Roma. Ma le sue scuse, quelle sì.
Se le meritano i romani, e soprattutto se le meritano i due involontari protagonisti di questa brutta storia.