Tolan ci scrive sull'ultimo libro di don Paul Renner, a difesa della massoneria.
Di Rassegna Stampa (del 25/06/2008 @ 11:58:37, in Storia, linkato 2703 volte)

Il lettore Tolan ci manda queste considerazioni: Da un qualche anno a Trento è attiva una piccola casa editrice, Il margine, che pubblica una decina di libri all'anno. Tra i suoi autori, oltre al recentemente scomparso Walter Micheli (una delle figure più sane della politica trentina degli ultimi decenni), troviamo alcuni nomi tra i più in vista di quella fascia di intellettuali locali che tanto vanno di moda, caratterizzati da prosa agile e una mai sopita urgenza di criticare il Papa e il Magistero: Paolo Ghezzi, Marcello Farina, Paul Renner, gli ultimi due dell'elenco, preti. Merita riportare alcune righe del libro appena pubblicato da don Renner.

Riguardano i suoi rapporti con la Massoneria. Mi permetto di offrire di seguito alle riflessioni di Renner quelle del Vescovo di San Marino e Montefeltro sul medesimo argomento.

"I massoni sono un' organizzazione (o una serie di organizzazioni) di persone votate al progresso culturale e spirituale, che si impegnano nella filantropia e per questo si riuniscono in circoli ristretti e discreti, in cui si viene accolti solo su presentazione di un membro e dopo lo svolgimento di un adeguato apprendistato. A seguito dello stesso si diviene compagni o fratelli, e quindi, passato un certo tempo ed acquisite certe conoscenze, anche maestri, fino a poter arrivare ad un grado elevato (il 33°) di rango. I massoni si richiamano a Hiram, costruttore del Tempio di Gerusalemme, come a loro ideale fondatore. (…) I liberi muratori (come amano altrimenti definirsi) sono deisti e venerano il Grande Architetto dell'universo. A differenze di quanto molti pensano, per essere massone (almeno nella maggior parte delle obbedienze) occorre credere in Dio, o almeno avere una certa qual convinzione che esista un Essere supremo, un'Intelligenza creatrice della storia. Qualcuno critica la massioneria in quanto associazione segreta: in realtà ve ne sono molte altre e pure i soci di Comunione e Librerazione o dell'Opus Dei non vengono dati in pasto all'opinione pubblica (cosa c'entra? Micca sono segreti i loro nomi...micca si riuniscono di nascosto, senza che nessuno sappia dove..., ndr). Certo, nei secoli in cui la Chiesa esercitava il potere temporale, i massoni si misero in aperto conflitto con la stessa, rivendicando quei diritti umani che già la Rivoluzione francese vagheggiava. In epoche in cui i Papi bollavano la democrazia come un pernicioso errore era evidente che i massoni andassero in cumulo scomunicati. Oggi il diritto canonico è più prudente e prevede tale drastica misura solo per quanto “appartengono a società segrete che cospirano contro la Chiesa” (…) La religione, dicevo, è importante anche per i massoni, quando non diventa appartenenza acritica ad una istituzione ecclesiale che limita la ricerca personale e la possibilità di dubitare (..)” da Paul Renner, Frontiere / Grenzen : vita freelance di un prete felice. Trento: Il Margine, 2008, p. 199 - 205

"La massoneria è un nemico della Chiesa; nasce con questa inimicizia e persegue la realizzazione di questa inimicizia con la distruzione della Chiesa e della civiltà cristiana e con la sostituzione a essa di una cultura e di una società sostanzialmente ateistica, anche quando fa riferimento all’architetto dell’universo. È, infatti, fuori discussione che si tratta di un riferimento a un valore pensato e concepito all’interno di una mentalità razionalistica e illuministica. Ho discusso molte volte, su questa vicenda del rapporto fra Chiesa e modernità. Il tuo libro mi conferma nella tesi fondamentale che non è la Chiesa a essere antimoderna, ma che è la modernità a essere antiecclesiale. La modernità è antiecclesiale, e il punto di attacco massimo all’ecclesialità è proprio rappresentato dalla massoneria che, in quanto elemento segretamente connotato e dinamicamente lanciato alla creazione di una civiltà alternativa a quella che nasce dalla fede, rappresenta, a mio modo di vedere, l’elemento radicale della modernità.

Nella massoneria la modernità esprime il massimo di chiarezza e d’identità e, secondo me, raccoglie anche il massimo di impatto culturale e sociale. (…) Una seconda osservazione mi è venuta leggendo questo testo: la massoneria ha trovato la sua forza certamente nella segretezza, nella capacità di individuare e assimilare a sé leadership di uomini incondizionatamente obbedienti alle sue direttive, nonché nell’abilità che ha avuto di influire su strati sempre più larghi della cultura e dei vertici della vita civile e istituzionale. Cioè, la massoneria ha rappresentato strategicamente un punto di attacco, non soltanto ai princìpi, ma anche alla mentalità di coloro che astrattamente avrebbero dovuto ergersi a baluardo di questi princìpi tradizionali e che, invece, sono diventati totalmente funzionali al fenomeno erosivo della tradizione e rivoluzionario nei confronti di essa. E anche questa è una intuizione che sostiene il magistero dei papi sulla massoneria: i papi sono concordi nell’indicare, anche con diverse angolature, che la massoneria sta conquistando, lentamente ma inesorabilmente, anche coloro che avrebbero dovuto difendere tutta la ricchezza, la verità e la bellezza della posizione tradizionale”. Dall’introduzione di Mons. Luigi Negri al libro di Angela Pelliciari I papi e la massoneria. Milano : Ares, 2007.