La candidatura di Rodolfo Borga espressa dall’ottanta per cento del centro destra, appare alla nostra associazione una bella vittoria per la politica trentina. Che quasi tutti i partiti del centro destra, compresi quelli più locali, come Valli Unite di Denis Bertolini e la formazione di Renzo Gubert, abbiano espresso la loro simpatia per il sindaco di Mezzolombardo, dice della capacità di quest’ultimo di aggregare intorno a sé forze diverse, e di suscitare simpatie diffuse.
Borga non viene, infatti, dai partiti, non ha alcuna tessera, e può quindi essere veramente espressione non solo degli apparati di partito, ma anche della gente di tutti i giorni, sempre più desiderosa di essere protagonista e di non delegare più ogni decisione agli apparati di partito. La stessa Forza Italia, partito di maggioranza relativa, ha preferito fare un passo indietro, non reclamare un posto per un suo iscritto, comprendendo che sarebbe stata, agli occhi degli elettori, la salita manovra egoista e di parte. Ben venga dunque un homo novus, come avrebbero detto gli antichi romani, che non frequenta da sempre il palazzo e la politica, ma che accanto alla professione di avvocato ha condotto una brillante esperienza di amministratore locale, di sindaco stimato e super partes. Le percentuali di voto con cui il suo paese lo ha premiato, sono indice infatti di una politica concreta, vicina ai bisogni della gente.
Borga è per noi e per tanti una speranza di novità, dopo una gestione lunga e logorante del potere da parte degli stessi personaggi, di coloro che a nostro modo di vedere hanno fatto della Provincia un ente di parte, capace di rappresentare solamente chi sia disposto a legarsi al carrozzone del vincitore. Il magnifico Lorenzo Dellai, protagonista da troppi anni della politica locale, ha in questi anni costruito un sistema impenetrabile, utilizzando non certo al meglio le ricche risorse della comunità. Nell’ultima legislatura, per fare un solo esempio, ha aumentato di oltre cinque milioni di euro la spesa politica, solo per ottenere nove consiglieri in più per la maggioranza, e sistemare così un po’ di membri del partito. Come raccontava l’Adige del 12 novembre 2003, infatti, la giunta allargata e i nove ripescati hanno fatto lievitare enormemente le spese: a nulla è servita l’opposizione del consigliere Morandini, che ha messo in luce l’anomalia trentina, e neppure il gran parlare che si fa finalmente in Italia dei privilegi della cosiddetta “casta”. Sono lievitate, in questi anni, le prerogative della Provincia, gli enti legati ad essa a filo doppio, le ricchissime fondazioni che da sempre fiancheggiano il potere politico, sotto mentite spoglie (si pensi che solo l’inaugurazione della Fondazione Bruno Kessler è costato alla collettività 60.000 euro).
In questi anni il Trentino si è dato una verniciatura di grandeur, con le sue fondazioni, le sue mega manifestazioni miliardarie come il Festival dell’economia, ma ben poco si è provveduto a politiche sociali concrete, all’aiuto delle famiglie in difficoltà, a rendere veramente più vivibile e umana la nostra provincia, anche rispetto al problema immigrazione e sicurezza. L’attuale dibattito sulle ronde in piazza Dante non sarebbe mai nato, infatti, se solo si fosse fatto il proprio dovere, garantendo un minimo di vigilanza in punti della città dove chiunque passeggi sa che è diventato ormai difficile e pericoloso transitare. Poco si è fatto, dunque, e molto si è vantato, anche grazie ad un apparato giornalistico che definire faraonico è un eufemismo, se solo si considera che gli addetti stampa della giunta provinciale, per un lavoro non certo snervante, costano, in sei, circa mezzo milione di euro annui!
Salutiamo dunque con gioia la decisione del centro destra, grazie anche alla regia del consigliere Walter Viola, distintosi in questi anni per moderazione e spirito costruttivo, di offrire a molti cittadini l’occasione di sperare in un vento nuovo, in una nuova aggregazione politica che metta insieme i moderati, cattolici, persone che auspicano il cambiamento e componenti autonomiste cui il sindaco Borga guarda, da sempre, con simpatia. Augurandoci che avvenga, anche in Trentino, quello che è successo in Friuli, dove il lunghissimo governo dell’industriale Riccardo Illy, dopo tanti anni, è stato sfiduciato, contro i pronostici, a favore di una ventata di aria nuova.
IL DIRETTIVO DI LIBERTA’ E PERSONA
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