Riporto, il resoconto della 1^ scuola di formazione politica di Libertà e Persona.
Un grande successo la scuola di formazione politica organizzata dall’associazione. Circa 35 partecipanti, provenienti da molte zone della Provincia, (Trento, Giudicarie, Rotaliana, Valsugana, Vallagarina ecc) in prevalenza con incarichi politici all’interno delle istituzioni, consiglieri comunali,
circoscrizionali, assessori e qualche sindaco, ma anche persone interessate alla politica ed alla gestione della cosa pubblica. Un dato positivo è rappresentato dalla presenza di molti giovani all’incontro, che si sono detti interessati e ritengono fondamentale istituire una scuola di formazione permanente per politici. Una variegata provenienza inoltre anche per quanto riguarda l’appartenenza politica; se da un lato erano molti i simpatizzanti di Forza Italia, dall’altro si è riscontrata la presenza di rappresentanze dell’Udc, di Alleanza Nazionale del Centro Popolare di Gubert e qualche esponente della Margherita. A fine giornata sono stati raccolti dei questionari per avere un riscontro del gradimento dell’iniziativa. A fondo pagina è possibile vedere graficamente parte delle risposte fornite. Sintetizziamo di seguito parte degli interventi dell’incontro che si è sviluppato dalle 9:00 di mattina per tutto l’arco della giornata.
Il prof. Marco Luscia, nel suo intervento ha posto l’attenzione sul significato della persona nell’agire politico, prendendo spunto dal diverso concetto di libertà proprio del centro destra. Una concezione profondamente diversa rispetto a quella espressa oggi da una certa cultura radical progressista, per la quale la libertà è intesa come svincolo da ogni legame. Un esempio di ciò è rappresentato dalla proposta di riconoscimento giuridico dei cosiddetti Pacs (patti civili di solidarietà tra coppie), che mortifica la realtà della famiglia fondata sul matrimonio in nome dell’assolutizzazione della libertà individuale svincolata da ogni responsabilità verso il partner e soprattutto verso i figli. Una politica che tratta in questo modo il cuore stesso della società non solo gioca al ribasso ma minaccia la tenuta della convivenza civile .
L’avv. Rodolfo Borga, sindaco di Mezzolombardo, ha ripercorso parte della sua esperienza politica ricordando come sia essenziale avere in giunta delle persone che possono vantare competenze nelle varie materie inerenti la gestione della cosa pubblica. Ha fatto un inciso sull’aspetto economico di un’amministrazione comunale ricordando come in gran parte i Comuni siano dipendenti dalla Provincia. A questo livello, ha anche ricordato come la PAT abbia un potere in gran parte discrezionale sulle scelte di finanziamento e come questo possa costituire un condizionamento per i Sindaci. Ha poi ricordato come l’aspetto fondamentale per chi vuol fare politica sia la passione e l’attenzione verso le persone e verso i loro bisogni.
Il dott. Fabio Sponga, ha illustrato la tanto discussa legge sulle Comunità di Valle, spiegando in prima battuta da dove derivino i Comprensori. Successivamente ha posto in evidenza il primo elemento di discussione relativo agli ambiti, ricordando come gli stessi siano stati stralciati dal disegno di legge originario ma come lo stesso Allegato A, costituisca la base da cui partire. Ha spiegato come la legge sia molto elastica e come il trasferimento delle competenze da parte della PAT avvenga secondo il principio della gradualità. Ha spiegato inoltre i complessi meccanismi referendari necessari per procedere allo stacco o aggregazione di un Comune ad un altro ambito.
Il dott. Antonio Girardi ha sottolineato l'esigenza di considerare la comunicazione non un optional ma parte integrante della struttura e dei servizi della pubblica amministrazione. Solo in tal modo le istituzioni possono soddisfare la loro mission più importante a sostegno dei cittadini e della comunità. Occorre però distinguere nettamente la comunicazione istituzionale dall'informazione politica, per garantire l'indispensabile correttezza e la massima imparzialità nel presentare le notizie ai cittadini. Nel corso degli ultimi decenni si è affermato il diritto del cittadino di essere informato dalle istituzioni, ma si è dovuto attendere fino al 2000 perché la legge 150 introducesse formalmente la previsione di un ufficio relazioni con il pubblico, di un ufficio stampa e di un portavoce in tutti gli enti pubblici. Siamo tuttavia ancora lontani dal veder applicata questa normativa e spesso la figura del portavoce (fiduciario politico del presidente) è confusa con quella dei giornalisti. Raramente, inoltre, questi ultimi vengono assunti con il contratto della loro categoria. Ma l'instabilità non garantisce loro la necessaria indipendenza professionale, esponendoli a strumentalizzazioni politiche.
Nel pomeriggio il cons. Walter Viola ha iniziato il suo intervento partendo da una citazione di Dahrendorf : “La gente non è interessata e, pur non avendo alcuna fiducia in chi è al potere, non si preoccupa di reagire….Rafforzare il parlamento è diventato un compito arduo.” Se pensiamo all’Unione Europea, alla Nato, all’Onu, ci rendiamo conto che tante decisioni sono incontrollabili, ma proprio per questo è necessario che la politica si rifaccia concretamente al principio di sussidiarietà e cioè che lo Stato non si sostituisca al cittadino ma intervenga solo quando i singoli e i gruppi che compongono la società non sono in grado di farcela da soli. Per questo sostiene Viola è necessario ridare centralità alla politica, alle istituzioni e quindi alla persona.
In conclusione, l’atteso intervento del dott. Ivano Dalmonego il quale ha fatto una presentazione attraverso delle slide del bilancio della Provincia. Fra i vari spunti di riflessione che sono emersi, ha messo in luce come il bilancio pro-capite della PAT sia (anche fra le regioni a Statuto Speciale) uno dei più alti d’Italia. Ha ricordato come il trend del bilancio provinciale sia cresciuto in modo considerevole per quasi un ventennio, mentre negli ultimi anni stia subendo un rallentamento delle entrate soprattutto in termini reali (cioè paragonato all’inflazione), infatti come evidenziato nel grafico allegato nell’ultima legislatura è diminuito del 7,5% in termini reali a fronte di una diminuzione dello 0,3% in termini monetari. Ha inoltre spiegato come il bilancio della PAT, di poco inferiore ai 4.000 miliardi di Euro, sia costituito per il 71% da entrate derivanti da devoluzione di tributi erariali incassati per conto dello Stato, per il 14% da entrate proprie, per l’8% da trasferimenti da parte dello Stato e dall’Unione Europea e per la restante parte da Avanzo di Amministrazione.
Luca Trainotti
Dall'Adige del 12 novembre
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