A proposito del principio di reciprocità tra Cristianesimo e Islam
Di Pierini Alessandro (del 04/12/2007 @ 10:04:30, in Religione, linkato 1097 volte)

Sentenza mite per i terroristi che decapitarono tre cristiane

Jakarta (AsiaNews) – Pene fino a 19 anni di reclusione per tre terroristi islamici implicati nella decapitazione di tre giovani cristiane in Indonesia. I crimini risalgono al 2005 e sono avvenuti a Poso, nella provincia “calda” di Sulawesi Centrali. Ieri il tribunale di South Jakarta ha condannato a 19 anni di carcere a Wiwin Kalahe alias Rahman; i suoi complici Yudi Heriyanto alias Udit e Agus Nur Muhammad alias Agus Jenggot, hanno ricevuto 10 e 14 anni di detenzione. Delusa l’opinione pubblica, secondo la quale la sentenza è “troppo leggera” se paragonata alla gravità dei crimini commessi. I giudici hanno ammesso che le azioni terroristiche del trio hanno provocato ansietà e paura in tutta Poso. Secondo Rohadi, un abitante di Jakarta, la corte però non ha tenuto conto di questa considerazione quando ha emesso il verdetto: “I tre meritavano la pena capitale per le atrocità perpetrate”. Il 29 ottobre 2005, tre ragazze camminavano verso casa quando sono state aggredite e decapitate con un machete nella zona di Gebang Rejo a Poso. Due delle loro teste sono state rinvenute vicino ad una stazione di polizia e la terza è stata lasciata davanti a una chiesa. Il caso ha scosso l'opinione pubblica in Indonesia e all'estero. Il presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha condannato il triplice omicidio, che Benedetto XVI, da parte sua, ha definito "barbaro assassinio". Nel settembre 2006 la giustizia indonesiana ha scelto la condanna capitale per tre cattolici - Fabianus Tibo, Marinus Riwu e Domingo da Silva – ritenuti responsabili di violenze contro la comunità musulmana durante il conflitto di Poso. La condanna è stata eseguita nonostante il coro di proteste internazionali, che denunciavano irregolarità nello svolgimento del processo. Sempre ieri lo stesso tribunale ha comminato pene tra i 14 ed i 18 anni di detenzione per altri quattro terroristi implicati nella fabbricazione di bombe e in una serie di attentati contro la comunità cristiana, tra cui l’esplosione al mercato cristiano di Tentena del 28 maggio 2005. In quell’occasione morirono 22 persone, mentre altre 43 rimasero gravemente ferite. “Durante il processo – fa sapere uno dei legali della difesa – gli imputati hanno riconosciuto il loro sbaglio e spiegato di aver agito per vendicare i musulmani morti in seguito al lungo conflitto interreligioso nella zona”. A Poso, tra il 1999 ed il 2001, scontri violenti tra cristiani e musulmani - le cui cause sono ancora da chiarire - hanno fatto oltre mille vittime e migliaia di profughi.