Il linguaggio di Garibaldi.
Di Francesco Agnoli (del 30/11/2007 @ 14:32:06, in Storia del Risorgimento, linkato 1651 volte)

Stasera Angela Pellicciari, ai Salesiani di Trento, alle ore 20.30, ci parlerà del vero volto di Garibaldi . Su di lui basti questa citazione: in occasione dell'Anticoncilio di Napoli, riunito in opposizione la Vaticano I, scriveva ai suoi amici di opporsi al "concistoro di lupi che avrà luogo a Roma nello stesso giorno!"

E aggiungeva: "Qui nella contaminata vecchia capitale del mondo, si disputerà sulla verginità di Maria che partorì un bel maschio sono ora 18 secoli (e ciò importa veramente molto alle affamate popolazioni); sull'eucarestia, cioè sul modo di inghiottire il reggitore dei mondi, e depositarlo poi, in un Closet qualunque. Sacrilegio che prova l'imbecillità degli uomini che non regalano d'un pugno di fango il nero, che sì sfacciatamente si beffa di loro. Finalmente sull'infallibilità di quel metro cubo di letame che si chiama Pio IX....Un'altra volta, dal balcone del palazzo della Foresteria io dicevo a codesto popolo: Il più atroce nemico dell'Italia è il Papa!". E infine, riferendosi al sangue di san Gennaro, lo definisce "umiliante composizione chimica, che gli impostori vi spacciano per sangue di S. Gennaro..." e urla: "non sarà bene di frangere per sempre quell'ampolla contenente il veleno! E i confessionali fatti a pezzi, e resi utili a far bollire i maccheroni della povera gente...non lasciate le vostre donne e i vostri bambini contaminarsi nella bottega dei preti" (Giuseppe Garibaldi, Memorie, Rizzoli). Questo era Garibaldi, e non è inutile, oggi, rivederne la mitica figura, almeno per amore della verità storica, ma anche per capire da dove deriva questo paese così diviso, così ancora poco italiano, per il quale valgono ancora le parole di Massimo D'Azeglio, secondo le quali, fatta l'Italia, restano ancora da fare gli italiani.