Si parla sempre delle incursioni, spesso presunte, della Fede in campo scientifico. In realtà è molto più vero il contrario. Già Pirandello, nel suo "Il vecchio Dio", se la rideva di certi "scienziati" che pretendevano di mettere le loro mani e i loro cannocchiali in ogni luogo. Immaginava che Dio, parlando in sogno ad un anziano, gli dicesse. "mali tempi, figlio mio! Hai letto i nuovi libri? Io, Padre eterno, non ho fatto nulla: tutto si è fatto da sé, naturalmente, a poco a poco. Non ho creato Io prima la luce, poi il cielo, poi la terra e tutto il resto…Le nebulose capisci? La materia cosmica. E tutto si è fatto da sé. Ti faccio ridere: uno c'è stato finanche, un certo scienziato, il quale ha avuto il coraggio di proclamare che avendo girato in tutti i sensi il cielo, non vi ha trovato neppure una minima traccia dell'esistenza mia. Dì un po': te lo immagini questo pover'uomo che, armato del suo cannocchiale, s'affannava sul serio a darmi la caccia per i cieli, quando non mi sentiva dentro il suo misero cuoricino?". E continuava deridendo certa superbia umana che scambia il parafulmine per la chiave di ogni mistero e di ogni dominio. Pirandello non poteva sapere che decenni dopo il cosmonauta russo Gagarin avrebbe affermato gongolante di non aver incontrato nessun Dio nello spazio (del resto non ne avrebbe avuto il permesso, in uno Stato che pianificava, "scientificamente", la felicità per i suoi cittadini). Forse sarà bene allora ricordare quanti scienziati, o sedicenti tali, abbiano travalicato i limiti del loro campo, per presentare come scientifiche le loro filosofie, le loro rimasticature di Democrito, Anassimandro e Lucrezio. Non alludo solo agli eugenisti americani di fine Ottocento, ai biologi tedeschi che appoggiarono il nazismo, agli antropologi che misuravano i crani dei vari popoli, per stabilire la gerarchia delle razze, ai criminologi che decidevano a priori chi fosse onesto e chi no, ma anche ad una schiera di etologi, entomologi, biologi, che ci hanno imbandito i loro pregiudizi, le loro filosofie, presentandole come le ultime scoperte della scienza. Penso al famoso matematico Bertrand Russell, il "campione della libertà di pensiero", che nel suo "Matrimonio e morale" del 1929 spiegava che "uomini e donne sono poligami per istinto", accusava la morale cristiana di essere "contraria ai fatti biologici", per concludere con la necessità di sterilizzare "idioti, scemi e deboli di mente". Penso all'antropologa Margaret Mead, con le sue fasulle ricerche sulla libera sessualità assoluta e precoce delle Samoane, o all'etologo Giorgio Celli, che equipara i gatti agli uomini, spiegando che non esiste tra loro nessun fossato ontologico, come invece sostiene la Chiesa, che "il nostro destino è collettivo" e che i gatti sono dotati di "pensiero", esattamente come noi (L'Adige, 29/5/2007). Penso al famoso entomologo Kinsey, che nel suo celebre rapporto col quale voleva suggerire "basi scientifiche" per una "nuova moralità" anticristiana, dopo aver spiegato, mentendo, che gli omosessuali sono il 10% della popolazione, aggiunse la descrizione di esperimenti sessuali condotti su centinaia di bambini tra i cinque mesi e i quattordici anni di età. Nell'esperimento degli adulti erano chiamati a provocare orgasmi ripetuti nei bambini, con le mani o con la bocca, mentre questi si opponevano con "gemiti, singhiozzi o grida più forti", sino a raggiungere "tremori accentuatissimi, collasso, impallidimento e talora svenimento". Il tutto mentre Kinsey e i suoi collaboratori osservavano, filmavano e cronometravano l'intervallo di tempo trascorso tra un orgasmo e l'altro. Kinsey ne trasse come conclusione, oltre alla normalità di omosessualità, bisessualità e zoofilia, la naturalità della pedofilia e il fatto che la sua repressione sociale è la vera causa del disagio dei bambini di fronte a contatti sessuali con adulti: "Se la bambina non fosse condizionata dall’educazione, non è certo che approcci sessuali del genere di quelli determinatisi in questi episodi [contati sessuali con maschi adulti], la turberebbero. E’ difficile capire per quale ragione una bambina, a meno che non sia condizionata dall’educazione, dovrebbe turbarsi quando le vengono toccati i genitali, oppure turbarsi vedendo i genitali di altre persone, o nell’avere contatti sessuali ancora più specifici. Quando i bambini vengono posti in guardia di continuo dai genitori e dagli insegnanti contro i contatti con gli adulti…sono pronti a dare in manifestazioni isteriche non appena una qualsiasi persona adulta li avvicina, o si ferma a parlar loro per strada, o li accarezza… Alcuni tra i più esperti studiosi di problemi giovanili, sono addivenuti alla convinzione che le reazioni emotive dei genitori… i quali scoprono che il bambino ha avuto contatti, possono turbare il fanciullo più seriamente degli stessi contatti sessuali. L'isterismo in voga nei riguardi dei trasgressori sessuali può benissimo influire in grave misura sulla capacità dei fanciulli ad adattarsi sessualmente, alcuni anni dopo, nel matrimonio" (A. C. Kinsey, W.B. Pomeroy, C. E. Martin, Il comportamento sessuale della donna, Bompiani, 1956, pp.159-160). Oggi, dopo l'omosessualità, anche la pedofilia egodistonica è stata depennata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) IV del 1994 e nei Paesi Bassi, quelli del partito pedofilo, sono stati depenalizzati gli atti sessuali con ragazzi al di sopra dei 12 anni. A breve la pedofilia finirà inevitabilmente catalogata tra i "gusti sessuali", come "variante naturale del comportamento sessuale": un sesto "genere", accanto ai cinque già riconosciuti ed acclamati (uomo, donna, omosessuale, bisessuale, transessuale). Non certo per motivi scientifici, ma ideologici!
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