Ai Presidenti dei MpV e dei CAV Di Federvita Piemonte
Di Rassegna Stampa (del 15/07/2011 @ 22:12:21, in Attualitą, linkato 1110 volte)

Carissimi presidenti,

questa lettera per aggiornarvi su quanto è accaduto sabato 18/6 a Torino a seguito della convocazione di un’assemblea che ha visto la presenza dell’on. Casini, per costituire una federazione di MpV e CAV, altra da Federvita Piemonte.

A tale assemblea hanno partecipato 24 – comprese le deleghe- tra CAV e MpV, uno dei quali, quello di Mirafiori, di recente costituzione e non presente nell’indirizzario: MPV di Aosta - CAV di Asti - MpV di Asti – CAV di Bra –CAV di Carmagnola – CAV di Collegno-Grugliasco – CAV di Cuneo –MPV nella provincia di Cuneo – CAV di Fossano – CAV di Gassino – CAV di Moncalieri – CAV di Moncalvo d’Asti – MPV di Moncalvo d’Asti – CAV di Narzole –CAV di Nichelino –CAV di Rivoli – CAV di Savigliano – MPV di Torino – CAV di Torino 2 – CAV di Torino 3 – CAV di Torino 4 –CAV di Torino Mirafiori –CAV di Torino Promozione Vita – CAV di Mondovì – Era presente anche Luigi Cipolla, tesoriere di federvita Piemonte, da noi delegato nell’assemblea dell’11/6 a portare una mozione nella quale si faceva presente che esistendo già in Piemonte una Federazione di CAV e MpV, con un direttivo eletto il 10/5/2010 e sempre riconfermato nelle assemblee successive, sarebbe stata fuori luogo, oltre che ingiusta e non rispettosa della volontà espressa dalla maggioranza, la costituzione di un’altra federazione.

 A nulla è servito. Una federazione è stata costituita e un direttivo è stato eletto nelle persone di Tibaudi, Vergani, Larocca , Tagliaferri, Civati. Non essendo riuscito a liberarsi del direttivo di Federvita Piemonte delegittimandolo con i suoi interventi torinesi (3 luglio 2010, 12 marzo 2011) né con l’invio di tre ispettrici che con le loro visite a tutti i CAV e i MpV del Piemonte hanno provocato l’espulsione di 15 di essi dalla federazione nazionale, il presidente Casini ha messo da parte definitivamente le regole della democrazia, le istanze del diritto, il rispetto per le persone ed è giunto a questa conclusione.

Che cosa faremo noi adesso? Continueremo a lavorare per la vita, come abbiamo fatto finora.

 -Seguiremo la vicenda del ricorso al TAR contro la delibera regionale che consente la presenza dei volontari per la vita nei consultori, sperando che venga respinto (la sentenza il prossimo mese) e che ci sia perciò consentito di cominciare ad operare là dove le circostanze lo consentono.

- Organizzeremo il dodicesimo convegno regionale per sabato 22 ottobre, come di consueto.

 - continueremo con i giovani il percorso che, iniziato qualche anno fa sotto la guida di Giuseppe Garrone, sta dando ottimi frutti.

Che cosa ci dobbiamo aspettare? E’ prevedibile che il presidente Casini non si accontenterà di una federazione di minoranza (24 a 40). Ciascun CAV e MpV si aspetti perciò di essere contattato e caldamente invitato ad abbandonare Federvita Piemonte per entrare nella nuova federazione.

 Possiamo realisticamente ipotizzare che, oltre ad accorati richiami all’unità (!) verrà agitata la minaccia di:

a) Espulsione dalla federazione nazionale

b) Esclusione dalla fruizione di progetto gemma

c) Proibizione dell’uso del nome e del logo del MpVI Resistere sarà difficile, lo sappiamo, perché inizialmente i toni saranno accorati (ne abbiamo fatto esperienza con le tre ispettrici).

Un’ultima considerazione A questa frattura si è giunti , come ormai ben sapete, a seguito di un atto di accusa ben preciso, portato durante il direttivo nazionale del 19/20 marzo 2010, su presunti brogli nelle elezioni del 2009 - accusa fantasiosa che non ha avuto seguito - e sull’appartenenza di membri di federvita Piemonte a Verità e Vita.

Non ci sono mai state contestate azioni, iniziative, dichiarazioni contrarie agli obiettivi degli statuti della federazione nazionale e regionale. Chi eventualmente decidesse di aderire alla federazione voluta da Casini contro Federvita Piemonte, dovrà garantire assoluta e acritica fedeltà alle strategie e linee da lui insindacabilmente decise. Perché, alla fine, non dell’appartenenza o della simpatia per un’altra associazione come Verità e Vita si tratta, ma della libertà di pronunciarsi sui temi cruciali per la battaglia per la vita.

Se pensiamo che la legge 40 è una legge ingiusta perché consente e regolamenta la fivet che è ingiusta perché priva della dignità umana l’embrione e lo uccide in gran quantità, e che pertanto il presidente del Movimento per la Vita italiano non avrebbe dovuto farsene promotore, ma cercare di arginare il male non rinunciando a proclamare la verità (n. 73 E.V.), se pensiamo questo, ebbene dobbiamo sapere che nella nuova federazione non potremmo dirlo.

Se pensiamo, in accordo e consonanza con altre realtà associative che operano in bioetica, con alcuni prelati e medici e giuristi, che le DAT non si differenzino se non nel nome (vedi uso dell’antilingua) dal testamento biologico che apre all’eutanasia, e che pertanto una legge su di esse è estremamente rischiosa, ebbene, nella nuova federazione non potremmo dirlo. In tutto ciò non è in questione l’appartenenza o meno a Verità e Vita. E’ in questione la libertà di coscienza, di una coscienza che alla fine non risponderà al presidente Casini , ma a Qualcuno che ci ha posto in un certo luogo, in una certa ora della storia perché combattiamo la buona battaglia.

 Vi abbraccio tutti.

La presidente

Marisa Orecchia

 

Alessandria, 21/6/2011