Veronesi: cosa si nasconde dietro “l'amore più puro”
Di Enzo Pennetta (del 24/06/2011 @ 13:33:21, in Bioetica, linkato 1326 volte)



Il giorno dopo le dichiarazioni di Umberto Veronesi, che testualmente ha affermato: «Quello omosessuale è l'amore più puro, al contrario di quello eterosessuale, strumentale alla riproduzione», sono comprensibilmente seguite molte dichiarazioni, ma qualcosa di importante non è stato detto, pochi hanno infatti colto le autentiche radici di questo modo di vedere, radici che affondano nel terreno dell’eugenetica, la “scienza” che trattando gli esseri umani alla stregua di animali da allevamento, vorrebbe applicare per essi le stesse tecniche usate nei pollai.

L’idea di separare la riproduzione dalla sessualità ebbe infatti origine in ambiente scientista all’inizio del ‘900 venendo divulgata da uno dei padri della Sintesi Moderna dell’Evoluzione, J.B. S. Haldane:

John Burdon Sanderson Haldane, nel 1932 pubblicò The Causes of Evolution in cui esponeva le sue idee sulla genetica delle popolazioni che poi divennero parte integrante della sintesi. Le idee di Haldane sull’eugenetica furono espresse nel suo saggio Dedalus: or Science and the Future del 1924, in cui affrontava gli effetti, poi ripresi da Huxley nell’articolo del 1936, della separazione della funzione sessuale, vista solo come fonte di soddisfazione psicologica, da quella riproduttiva. Particolarmente significativa fu la sua amicizia con lo scrittore Aldous Huxley (1894–1963), fratello di Julian, il cui romanzo Brave New World del 1932 nel quale si prefigurava una società governata dai principi dell’eugenetica, fu chiaramente ispirato dal lavoro di Haldane.
Da “Inchiesta sul Darwinismo”, Ed. Cantagalli, 2011


L’amore “più puro” di Veronesi è quindi in realtà molto utilitaristico, in accordo con le idee di Haldane esso è essenzialmente orientato verso la produzione con metodologie zootecniche di esseri umani dalle caratteristiche ritenute "desiderabili".
 Forse non a caso la dichiarazione è stata fatta in margine ad una conferenza di presentazione della sua iniziativa “The future of science” (titolo che rimanda in modo consapevole o no al testo di Haldane) il cui programma, tra l’altro, recita: “Riaffermare la dimensione etica della scienza accanto a quella razionale”.
http://www.fondazioneveronesi.it/divulgazione/the-future-of-science/

Lo sconfinamento della “scienza” nell’etica non è dunque un fatto accidentale ma, nelle intenzioni di Veronesi, un progetto dichiarato.

www.enzopennetta.it