Pdl ricoverato d'urgenza: è grave
Non ci piove: il Pdl è in crisi profonda, ricoverato d’urgenza con prognosi riservata. Qualcuno parla di perdita di lucidità del Capo, altri lamentano paralisi intestinale e, in generale, degli organi deputati al movimento. Recentemente, come se non bastasse, è venuta meno anche la Madonnina, sicché, anche se c’è ancora Fede, manca la speranza. In realtà si mormora della celeste venuta di un Angelino, ma sono voci non confermate. Tanto che i più pessimisti, in vista del referendum di sabato e domenica, parlano addirittura di urne funerarie, ma probabilmente esagerano. In attesa di sapere cosa diranno le Primarie, comunque, anche se i medici dicono che la base è sana, una certezza già c’è: le cose così non possono continuare. D’altra parte, il partito più grande d’Italia non può lasciarci ora: scoppierebbe la solita lotta fratricida tra eredi e a rimetterci, tanto per cambiare, sarebbe una parte importante del Paese. Intanto, mentre il Pdl agonizza, fuori dall’ospedale il centro-sinistra esulta unito, invocando l’eutanasia. Non è chiaro se per iniezione elettorale o sospensione del consenso, ma cambierebbe poco dato che l’effetto sarebbe lo stesso: il ritorno a casa. Ma che si tratti anche - dettaglio non secondario- del ritorno alla Casa delle Libertà lo potranno dire solo le Primarie. Che dovranno essere trasparenti e rilanciare, se possibile, una nuova Alleanza, ma stavolta senza secondi Fini.
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