Sono tanti gli italiani, stanchi dell’attuale situazione politica, che votano per il centro destra.
Per molti costoro sono solo dei servi, degli schiavi, dei berlusconiani disonesti, vittima della tv di Stato e di altre amenità. In verità, in gran parte, sono semplicemente dei moderati, che non amano per nulla una sinistra egemonizzata dagli ex comunisti impenitenti (Bersani, Pisapia, Veltroni, D’Alema, Vendola… vengono tutti dal PCI) che quando ha governato ha dimostrato una litigiosità estrema ed un altrettanto alto tasso di ideologia ed astrattezza.
Il centro sinistra al potere ha portato avanti i dico, le stanze del buco, una completa avversione ai principi non negoziabili e poco altro.
Votare l’attuale PDl è stato quindi, per molti, una opzione obbligata. Nonostante tante pecche di Berlusconi, a cui vanno però riconosciuti anche dei meriti; nonostante le Carfagna, le Prestigiacomo, le Mussolini; nonostante i Brunetta, i Rotondi ecc…
Che il PDl alle ultime amministrative sia rimasto il I partito non significa che la gente apprezzi l’attuale governo in modo acritico, ma dimostra appunto che molti italiani non vedono alternative valide.
A breve, però, il governo attuale finirà il suo mandato. C’è un rischio: che Berlusconi si ricandidi. Se dovesse accadere, il centro destra perderebbe in modo disastroso.
L’altra possibilità è che il centro destra trovi un altro leader: scelto dalla base, con le primarie. Evitando investiture dall’alto e nello stesso tempo, lotte fratricide interne tra caopin e capetti ambiziosi.
Ha ragione Roberto Formigoni: occorre ripartire dalle primarie. Gli auguro di riuscire nel suo progetto e di diventare il futuro leader di uno schieramento moderato, tutto da reinventare.