Ieri, sabato 28 maggio, si è svolta a Desenzano del Garda la Marcia Nazionale per la Vita, promossa dal Movimento Europeo Difesa Vita (MEDV) e dall’Associazione Famiglia Domani, e alla quale hanno aderito anche moltissime personalità importanti del mondo cattolico italiano.
La giornata ha preso il via alle dieci e trenta, con un breve discorso cui i partecipanti hanno prestato ascolto assiepati sul sagrato del Duomo di Desenzano: “[…] l’aborto è divenuto legale, in Italia, nel 1978: è stata la perfetta conseguenza di un lungo attacco, a 360 gradi, alla famiglia, definita, nella cultura sessantottina, una ‘camera a gas’. L’aborto legale e gratuito viene dopo che si è predicata l’uccisione dell’autorità e, con essa, la morte del padre; viene dopo che si è insegnato da mille pulpiti che la maternità non è la ricchezza delle donne, ma il loro limite e il loro impedimento.
Per questo, essere pro-life significa anzitutto tornare a comprendere e a raccontare il valore, la bellezza, la grandezza della famiglia: della maternità e della paternità, del figlio come dono e responsabilità, del matrimonio come impegno profondo, di fronte a Dio e agli uomini. Tornare a costruire, anzitutto, famiglie vere, famiglie unite, famiglie radicate.
La battaglia per la vita non è soltanto per salvare bambini destinati ad una morte violenta, sotto i freddi ferri del chirurgo o l’azione dissolvente di veleni sempre più potenti. E’ anche perché possano nascere con un padre e una madre, come è sempre stato nella storia dell’umanità.”
Dopo il discorso, è cominciata la marcia vera e propria. Più di cinquecento persone hanno percorso a piedi i quattro chilometri che separano il Duomo di Desenzano dall’Abbazia di Maguzzano: parlando, facendo amicizia, pregando il Rosario, ammirando il lago cristallino…
Le persone impossibilitate a camminare, invece, hanno potuto usufruire di un pullman “Navetta” che seguiva il corteo, oppure si sono portate direttamente all’Abbazia di Maguzzano con la macchina.
Gli organizzatori stimano il numero totale dei partecipanti a circa 600, tra cui molte famiglie con bambini e tanti giovani e religiosi. La fotografia che emerge è quella di un mondo pro-life vivo, entusiasta, che ha voglia di esserci e di lottare per i valori in cui crede! Senza dimenticare, inoltre, che quella di Desenzano era la prima manifestazione di questo tipo e che si è svolta nel nord Italia, in un posto fantastico ma non da tutti facilmente raggiungibile: negli anni venturi le adesioni alla Marcia sono quindi destinate a crescere…
Il corteo è arrivato all’Abbazia di Maguzzano verso mezzogiorno e le persone si sono sparpagliate a mangiare al sacco nel cortile dell’edificio o sui prati circostanti; alcuni, invece, hanno usufruito del refettorio della stessa Abbazia o di una trattoria tipica poco distante.
Alle tredici e trenta sono cominciate le due tavole rotonde, durante le quali hanno parlato personalità del calibro di Antonio Oriente, Mario Palmaro, Silvio Ghielmi… e altri.
Nel corso di questo "momento culturale" sono anche stati premiati alcuni esponenti del mondo cattolico che si stanno distinguendo per il loro operato: Giampaolo Barra, Direttore della rivista di apologetica Il Timone; Roberto De Mattei, Vice Presidente del CNR e Direttore del mensile Radici Cristiane; Giovanni Zenone, della casa editrice Fede&Cultura; Maria Pellegrini, pilastro del telefono verde SOS Vita; e, infine, padre Livio, Direttore di Radio Maria.
Inoltre, c'è stata la telefonata di Oscar Elias Biscet, un prigioniero politico cubano che è stato liberato un paio di mesi fa ed in onore del quale molti partecipanti alla Marcia indossavano una maglietta con il suo volto.
Nel pomeriggio, in diversi orari, sono anche state celebrate tre messe: due secondo il Vetus Ordo, cantate in gregoriano, e una in nuovo rito.
Verso le diciassette la giornata è volta al termine e i partecipanti hanno cominciato a lasciare l’Abbazia, salutandosi con gioia e dandosi appuntamento alla Marcia Nazionale per la Vita del prossimo anno.