Non ho mai fumato e non ho intenzione di cominciare ora. Se abitassi a New York, però, un pensiero lo farei; non per amore del tabacco, ma per ribellione contro il sindaco Bloomberg e la sua volontà di fare della Grande Mela la patria del salutismo mondiale. Riprova ne è che, in seguito ad una recente ordinanza, d’ora in pochi chiunque - a Times Square, a Central Park, sulla High Line di Chelsea o sul lungomare di Brooklyn - viene sorpreso con una sigaretta accesa, sarà passibile di una multa di 50 dollari. Tutte le aree pubbliche, comprese quelle all'aperto, da oggi sono infatti bandite ai fumatori, che non potranno più regalarsi, se non bramano sanzioni amministrative, il piacere d’una sigaretta. Pazzesco. Anche se l’odio per i salutisti yankee per il fumo non è certo una novità. Tanto che sono arrivati a ritoccare la storica fotografia dei primi marines approdati nel palazzo di Saddam Hussein a Baghdad.
Il motivo? Semplice: in quell’istantanea due soldati avevano tra le dita una sigaretta, «il tipo perfetto di un piacere perfetto» direbbe Wilde. Ma gli americani d’oggi non devono essere troppo d’accordo se sono arrivati, appunto, a censurare gli sconvenienti mozziconi. Questo per stare alle sigarette. Altri provvedimenti, in futuro, potrebbero riguardare persino le cucine. Precisamente, il sale, che potrebbe essere messo al bando. Non è uno scherzo: tempo fa il deputato Felix Ortiz ha presentato una proposta di legge contro il sale nelle pietanze, riprendendo peraltro un’altra crociata del nostro Bloomberg, che prima di lui aveva pensato ad una riduzione obbligatoria della sostanza, accusata d’essere il primo responsabile dell’aumento delle malattie cardiovascolari. A New York il 41% delle donne ricorre all'aborto, ma il Sindaco si preoccupa del sale nella pasta. Davvero un genio.
E comunque non finisce qui: a Manhattan, oggi, è vietato anche sbattere la scopa fuori dalla finestra, pure sui cortili interni. E se baciate troppo appassionatamente la vostra ragazza o guardate una donna «in quel modo» rischiate una sanzione di 25 dollari. Carlo Levi diceva che «in questa terra di lacrime, ci restano due piaceri: amare una bella donna e fumare un sigaro toscano». Chissà che avrebbe detto, se avesse saputo che nella Grande Mela, nel 2011, non restano nemmeno quei due piaceri. Magari, come noi, avrebbe pensato che prima che censurino pure il divino Humphrey Bogart, anche chi non è fumatore, quando passa per New York, farebbe bene a farselo, un tiro. Non per amore del tabacco, ma per ribellione contro l’idiozia salutista. E per solidarietà ai nuovi, pericolosissimi delinquenti.