Roberto Cota, uno di parola
Lo aveva promesso ed è stato di parola: i consultori piemontesi saranno aperti ai volontari per la vita. Niente di strano: Roberto Cota è un pro-life vero, tosto, che non teme di mostrarsi per quello che è: uno che alla difesa della vita nascente ci crede sul serio. A maggior ragione quando, come ha fatto prima d’essere eletto Governatore del Piemonte, contrae con gli elettori un impegno nobile come quello di sostenere attivamente le madri tentate, per ragioni economiche e di abbandono, di abortire. Una decisione che ha fatto letteralmente imbufalire gli abortisti, che si son dati appuntamento in una manifestazione che si terrà a Torino il prossimo 30 novembre. Storia vecchia: per loro contano i precari, i disoccupati e gli immigrati, ma di fronte ad una donna incinta, foss’anche immigrata , da buoni “democratici”, propendono sempre per l’eliminazione dell’unico straniero perennemente privo di permesso di soggiorno: il nascituro.
Ma la musica, a quanto pare, è destinata a cambiare. Il Governatore leghista infatti tira dritto:”Il mio programma elettorale era chiaro e prevedeva l’inserimento delle associazioni pro-vita all’interno delle strutture del servizio sanitario regionale. E quando si governa, si devono mantenere gli impegni” (La Stampa, 10/11/2010, p. 45). Peccato che ce ne sia solo uno, di Roberto Cota; ce ne vorrebbero molti, anzi uno in ogni regione d’Italia. Solo così si potrebbe sperare di convertire i consultori presenti negli ospedali, da decenni attivissime tipografie di certificati di aborto, in veri sostegni per la donna in difficoltà, che sappiano contribuire “a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza” (Legge 194/’78, art.3) mettendola davvero “in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre […] offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto” (art.5). I volontari per la vita, con pochi, pochissimi aiuti economici negli ultimi decenni hanno fatto nascere 100.000 bambini aiutando altrettante madri altrimenti disperate: i consultori sono fatti apposta per loro. E Cota, almeno lui, lo ha capito. Chapeau.
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