Edoardo Boncinelli: scienziato, falsario o credulone?
Di Francesco Agnoli (del 07/10/2010 @ 21:22:51, in Bioetica, linkato 1173 volte)

Edoardo Boncinelli, penna "scientifica" del Corriere, sul Corriere del 5 ottobre, ha spiegato che grazie al premio Nobel Edwards, “persona simpaticissima”, sono nati milioni di bambini. “Tutti i bambini, ha continuato Boncinelli, sono nati perfettamente sani”.

Eppure alcuni anni fa il dottor Carlo Flamigni, altro appassionato di provette, scriveva che alcune tecniche di fecondazione in vitro (fiv) "potrebbero essere causa di malconformazioni nei bambini con vari meccanismi: cito, ad esempio, la fecondazione da parte di spermatozoi atipici, gli effetti citotossici e teratogeni di alcuni reagenti e di varie manipolazioni. Sembra dunque giustificato il timore di un aumento delle malconformazioni fetali" (2002). La rivista “Le scienze” del settembre 2004 parlava di uno studio australiano secondo cui il tasso di malformazioni congenite tra i bambini nati con fiv è doppio rispetto a quello dei nati naturalmente. Senza contare l’aumento di paresi, ritardo nello sviluppo, retinoblastomi ed altro…

Nel 2002 “Nature Cell Biology" e “Nature Medicine” pubblicavano congiuntamente uno studio di Robert Winston e Kate Hardy in cui si affermava che i bambini nati con fiv hanno una probabilità significativamente maggiore di avere gravi malformazioni alla nascita. La rivista “Pediatrics” del 7/2010 dimostrava che “i bambini concepiti da fecondazione in vitro avrebbero una maggior possibilità (1.42 contro 1) degli altri di avere un cancro”; uno studio israeliano pubblicato sul sito del neonatologo Carlo Bellieni nel giugno di quest’anno, “ha mostrato che il 10% dei bambini con autismo è nato da fecondazione in vitro”…si potrebbe continuare a lungo in questo triste elenco, ricordando ad esempio che per ogni nato vengono sacrificati circa dieci embrioni umani, ma non penso interessi a chi un giorno sostiene che stiamo marciando verso l’immortalità, grazie alla medicina. Uno così crede a tutto, tranne che alla realtà.