Ci scrive un lettore:
In una puntata di Omnibus, sulla radical chic “La7”, un editorialista di Libero, Franco Bechis, tempo addietro enucleò il vero problema che spesso non rende un granché credibili gli iscritti a quell’Agape di Premi Pulitzer che, in generale, è l’informazione italiana, tanto da far dire al D'Alema (altro che dichiarazioni in merito del Cav), che lasciare i giornali nelle edicole costituisce un encomiabile atto di civiltà.
Esso problema consiste nel fatto che, a differenza, ad esempio, che negli States, nel Belpaese i nostrani Premi Pulitzer, quelli che lamentano leggi bavaglio alla loro libertà di informare acconciamente l’italico popolobue su come stanno veramente le cose della politica, raramente si preoccupano di verificare la veridicità delle loro fonti, mentre negli States, se alcuno pubblica notizie false che distruggono la rispettabilità di chicchessia, udite, udite, finisce in galera, tant’è che i Premi Pulitzer d’oltreoceano, per carità, pallidi emulatori dei nostri, ben si guardano dal pubblicare testimonianze di chicchessia che non siano verificate e magari giurate, di modo che, nel caso esse siano mendaci, coloro che si reputano da esse danneggiati, si rivolgano direttamente alle fonti delle informazioni.
Questa premessa per dire che nel caso qualcuno si ritenesse danneggiato per quanto sotto enunciato, è pregato di rivolgersi direttamente, per proteste e/o precisazioni e/o smentite, alle sottocitate fonti, sulle dichiarazioni delle quali è costruito questo articolo, risultato di una personale investigazione: né al sottoscritto né all'eventuale testata giornalistica che lo pubblicasse, sono imputabili eventuali inesattezze.
Le fonti sono due.
La prima fonte è l’eurodeputato Mario Borghezio, trucibaldo leghista che poi si è scoperto esser persona di raffinata cultura e per di più fan sfegatato di Totò.
La seconda è l’esperto in economia e finanze Oscar Giannino, famoso per l’acutezza delle sue analisi e dedito nel tempo libero, da quello che si spettegola sul suo conto, a prestar assistenza ai malati terminali di cancro.
Veniamo ora al dunque.
Le orecchie mi si drizzarono quando agli inizi del giugno 2009 lessi una dichiarazione di Borghezio a proposito di quelle “scosse”, peraltro anticipate dal D’Alema in veste di Pizia Delfica, che il quotidiano di proprietà di Carlo De Benedetti aveva cominciato a somministrare a Silvio Berlusconi nel liberale intento di annichilirlo tramite sputtanamento personale.
Del resto, come si sa: “In guerra e a letto, nessun rispetto”.
Durante il convegno di quell’anno della Lega Nord a Pontida, infatti, Borghezio, aveva rilasciato la seguente dichiarazione:
"Un mese prima della campagna elettorale (per le Amministrative, ndr) si è riunita a porte chiuse la Trilateral Commission, una sorta di sinedrio internazionale di alto livello finanziario e di molta influenza, presenti, come ha segnalato la stampa francese, Romano Prodi e Mario Draghi. E’ un dato che questo governo non sia servo dei poteri forti. Mi domando se la regia di questa ben orchestrata campagna contro Berlusconi non sia di un livello ben più alto della redazione romana di Repubblica. Per queste persone, organizzare un attacco del genere è facile come per me organizzare una ronda".
Vibrisse e coda mi cominciarono, appunto, a vibrare e, intrigato, al contrario di tanti nostri distratti Premi Pulitzer, da tale dichiarazione, chiesi, miagolando, lumi a Oscar Giannino (conclamato gattofilo) circa la “Spectre” citata da Borghezio e della quale mai avevo sentito parlare
Sicuramente lui, esperto conoscitore del mondo finanziario nazionale ed internazionale, avrebbe saputo illuminarmi.
Infatti il 16 giungo 2009, puntualmente, quell’eccentrico, superelegante dandy mi rispose (testo integrale, anche nelle sviste di battitura):
"Carissimo, è un forum globalista nato nel 1973, fu Rockfeller insieme a Kisisnger a farsene promotore, accomuna "claee sidigente" Usa, Ue e Giappone, soprattutto manager, accademici, banchieri, membri di autorità di regolazione, ex politici di nome internazionale. le sue riunioni si attengono alla regola di Chatham House, dunque nessuno sa niente e zero stampa, di conseguenza la cosa alimenta miti e misteri di ogni genere. ha avuto una grande importanza per far uscire gli usa dal Vietnam tramite triangolazioni riservate formente volute dal grande capitale bancario che temeva una crisi di sostenibilità del debito usa - infatti avemmo l'esplosione dell'inflazione prima e del petrolio poi - poi è stato un canale aperto tra est e Ovest negli anni di Reagan e Thatcher, quando il grand epotere economico preferiva, come Andreotti, che non di disturbasse troppo l'impero rosso. da allora, ha perso parecchio del suo smalto. Oggi, è uno dei luoghi in cui i grandi banchieri ai quali dobbiamo il bel capolavoro di questa crisi si leccano le ferite, dando la colpa ai politici che vogliono frenare la globalizzazione. Sono circa 350 membri, da quel che so, e per l'Italia c'è gente come Enrico Letta, Alessandro Profumo, Mario Monti e un paio di altri prof della Bocconi... inutile che le dica che non c'è uno solo di centrodestra.... europeisti tecnocratici, il milieu di sempre di ipotesi terzaforziste elitarie sostenute da Paolo Mieli per 15 anni sino a ieri, da D'Alema oggi... il sogno di chi considera il suffragio universale un lusso di cui in Italia fare volentieri a meno, sostituendolo con il CSM e la benedizione di due direttori di gioirnale di centrosinistra, Repubblica e Corriere in questo nsono assai più simili che diversi un inchino sempre grato, sperando di esserle stato utile OG"
Feci circolare le dichiarazioni di Borghezio e la risposta di Giannino in diverse redazioni, fidando nel fatto che qualcuna delle Vestali della nostra Libera, Pubblica Informazione, innanzitutto di quelle dedite a sbecerare su distorsioni e vizi della politica italiana (soprattutto di quella berlusconiana), avrebbe giudicato le dichiarazioni di Borghezio e di Giannino degne di approfondimento.
Ma mi sbagliavo.
Evidentemente, citando la poesia “Sant’Ambrogio”, di Giuseppe Giusti, anche per loro valgono quei versi che dicono: “Che fa il nesci, Eccellenza? o non l'ha letto?/Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi,/in tutt'altre faccende affaccendato,/a questa roba è morto e sotterrato.”
Ma un’altra sorpresa, per la quale, un anno dopo dal suo inizio, ho considerato definitivamente conclusa la mia casareccia investigazione a proposito di chi, alla faccia della “Volontà del Popolo Sovrano”, comanda veramente in Italia, mi è venuta da una illuminante lettera del per diciassette anni inquisito (e poi assolto), Rino Formica, pubblicata in data 22 giugno c.a. da “Il Foglio”, nella quale l’illustre politico socialista informa che tramite gli articoli 134 e 137 del Titolo VI (Garanzie costituzionali) dell’italica Costituzione, la politica italiana è da sempre sotto tutela del Potere Giudiziario.
Riporta testualmente Formica < seduta del 25 ottobre 1946, furono vincolati dall’odg Bozzi/Togliatti ad includere nell’articolato della Costituzione: “Disposizioni concrete di carattere normativo e istituzionale anche nel campo economico e sociale”. Inutilmente Calamandrei avvertì i costituenti che il vincolo dell’odg Bozzi/Togliatti avrebbe assegnato uno straordinario potere politico ai giudici ordinari e alla Corte costituzionale.>>
Nel celebre film “Ufficiale e Gentiluomo”, protagonista Richard Gere, un truce, negro e macho sergente addetto all’istruzione militare delle reclute, chiede ad un giovane:
“Tu da dove vieni, ragazzo?”
“Dall’Oklahoma, signore”
“L’Oklahoma é famoso per i tori e per le checche: e non vedo corna sulla tua testa”.
Come a dire......"il cerchio si stringe"
Aldo Reggiani