Fini e i finiani: animalisti, pur di essere contro l'uomo
Di Francesco Agnoli (del 03/08/2010 @ 15:32:59, in Politica, linkato 1614 volte)

E’ risaputo: amare gli animali è un segno di sensibilità, ma non è sufficiente per amare anche gli uomini.

Bastino due esempi: il buon vecchio Adolf Hitler, animalista convinto, vegetariano convinto, e sterminatore di uomini. E oggi Peter Singer, il consulente di Zapatero, il più famoso animalista del mondo, teorico dell’infanticidio legale! Si potrebbe fare un terzo nome: Umberto Veronesi, quello strano comunista con quasi due milioni di euro all’anno, sempre all’attacco sul diritto all’aborto: anch’egli animalista e vegetariano convinto.

Perché questa introduzione? Perché ho dato una occhiata all’ultimo numero della rivista diretta da Adolfo Urso, Charta minuta, organo dei finiani e di Fare Futuro (cui una volta mi chiamarono pure a collaborare, ma declinai conoscendo l’incompatibilità).

Urso è un radicale di An, e questo si sa. E’ un uomo della destra radical neopagana futurista che piace a Fini. Giustamente oggi Langone sul Foglio richiamava un passo dei futuristi che andrebbe benone per i finiani: “Unica religione, l’Italia di domani. Nazionalismo rivoluzionario per la libertà. Educazione patriottica del proletariato. Scuole laiche elementari obbligatorie. Il nostro anticlericalismo vuole liberare l’Italia dalle chiese, dai preti, dai frati, dalle monache, dalle madonne, dai ceri, dalle campane. Divorzio facile. Svalutazione graduale del matrimonio” ( Manifesto del partito futurista italiano, 1918)

Ma torniamo alla nostra rivista: ecco i titoli degli articoli: “Dalla parte degli animali”; “Perché sono vegetariano” (di Umberto Veronesi, quello che, tra le altre cose, diceva: non sperimenterei sugli embrioni di scimmia, ma poiché lo facciamo, perché non su quelli umani?; Veronesi è un Pd che piace ad Urso); “L’uomo pessimo custode del creato”, del teologo progressista Lorenzetti, in cui si spiega che occorre “ripensare la teologia della creazione” e si loda l’esperienza di quel prelato che invitava a messa i cani e i gatti); “Siamo tutti parte di una stessa grande famiglia”, in cui Celli spiega che alla luce del darwinismo siamo tutti uguali uomini e scimmie, ma anche gatti, topi, scarafaggi, se ne deduce…); “Vivisezione: non è un male necessario”; “Più umani degli uomini”…

Chi conosce l’armamentario animalista ha già capito: non un inno agli animali, dolci creature di Dio, “i sereni animali che avvicinano a Dio” di Saba, ma il solito tentativo di demolire la spiritualità dell’uomo e il suo essere unico, "ad immagine e somiglianza di Dio".

Da parte di chi, mentre è contro la vivisezione, appoggia manipolazione genetica, selezione di embrioni e feti, aborto… Come si poteva tenere Fini?

P.s Come si vede, noi di L&P non ci occupiamo delle colpe personali, la casa di Montecarlo, i soldi passati alla suocera, la storia di Elisabbetta Tualliani e Gaucci, e mille altri altarini di Fini e compagnia. Sono le idee che  contrastiamo, quando ci appaiono distruttive della società.