Resistenza antimassonica
Di Enzo Pennetta (del 14/06/2010 @ 00:21:50, in Cultura e società, linkato 2517 volte)

 
“AVANZATA MASSONICA” è il titolo di un’intervista rilasciata dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, al settimanale Il Punto del 10 giugno 2010.
A quanto pare infatti in Italia gli iscritti alla Massoneria sono quasi raddoppiati negli ultimi 10 anni, ma c’è qualcosa che ostacola questa avanzata:

…ogni volta che uno dei nostri fratelli ammette pubblicamente di essere massone, mentre negli Stati Uniti diviene un professionista rispettato, in Italia all’improvviso lo si guarda storto.”

Prendiamo dunque atto che a differenza degli USA in Italia esiste una certa diffidenza verso i liberi muratori, è importante cercare di analizzare le ragioni di tale diffidenza, non possiamo lasciare l’impressione che si tratti solo di un’endemica arretratezza culturale.
Cos’è che ci rende così diversi dai cittadini statunitensi, perché da noi, a quanto sembra, sono in tanti coloro che “guardano storto” i fratelli massoni ?

Quello che ci rende così diversi dai cittadini statunitensi forse è la presenza di qualcuno con ancora qualche velleità di cattolicesimo, qualcuno che ancora è a conoscenza di un passato caratterizzato da una contrapposizione feroce tra cattolicesimo e massoneria.

Non era forse proprio un predecessore del Gran Maestro Gustavo Raffi, il Gran Maestro Giuseppe Garibaldi ad appellare Papa Pio IX “metro cubo di letame”, e non era forse lo stesso predecessore Giuseppe Garibaldi a promuovere un progetto per la deviazione del fiume Tevere con il quale “Voleva farlo passare dietro San Pietro, previa - ovviamente - la demolizione della Basilica, fornendo così una doppia utilità ai cittadini: la salvaguardia dalle alluvioni e la sparizione della chiesa che rappresentava un potere mefitico, indegno dei tempi nuovi.
La demolizione della Basilica di San Pietro sarebbe avvenuta ovviamente in nome della Ragione per combattere la “vecchia barbarie” , come ebbe a definire il cattolicesimo il conte massone Giuseppe Ricciardi.

O forse qualcuno ancora è a conoscenza del fatto che nel 1869:
in reazione al Concilio riunito da Pio IX che proclamò l'infallibilità papale, il conte massone Ricciardi organizzò, non senza difficoltà, un «anticoncilio»
All’Anticoncilio organizzato dal Ricciardi il Gran Maestro Giuseppe Garibaldi aderì entusiasticamente scrivendo:

Caprera , 19 gennaio 1869

Mio caro Ricciardi

Riunire in un solo campo tutti i liberali, e poi nel dicembre prossimo i liberi pensatori del mondo in Napoli, è opera veramente grande, e ve ne auguro la realizzazione. Col primo progetto voi tentate di risanare le piaghe sociali che affliggono questo nostro paese, e col secondo recidere la cancrena sacerdotale che lo appesta.

Dio benedica il santo proposito (a quale Dio si riferisce Garibaldi? Ndr), e sono

Vostro – Garibaldi

Il Grande Oriente prudentemente non aderì ufficialmente all’Anticoncilio ma dalle memorie del Ricciardi veniamo informati che:
Fra italiane e francesi, meglio di sessanta furon le logge, da cui ebbi lettere approbative…

Ma forse qualche cattolico ancora “guarda storto” perché è a conoscenza di quel che avvenne in occasione del trasferimento della salma di Pio IX alla Basilica di San Lorenzo al Verano:
Pio IX morì in Vaticano il 7 febbraio 1878; la sua salma, provvisoriamente deposta nella basilica Vaticana, tre anni dopo fu tumulata in S. Lorenzo fuori le Mura. Ma il trasporto subì l’estremo oltraggio degli anticlericali, perlopiù massoni, che avevano organizzato una dimostrazione nel tentativo di buttare ne Tevere quella che chiamavano la «carogna» di Pio IX.

Forse qualcuno ancora conosce e ha letto le due encicliche che scrisse Papa Leone XIII sulla Massoneria, la Humanum Genus del 1884 e la Inimica Vis del 1892 che al punto, riferendosi ad entrambe afferma:
Con queste due Lettere strappammo dal viso della massoneria la maschera onde si velava agli occhi dei popoli, e la mostrammo nella cruda sua deformità, nella sua tenebrosa e funestissima azione.”

O forse qualcuno “guarda storto” perché si domanda come sia possibile che, usando ancora le parole del Ricciardi, sia possibile dichiarare una “guerra implacabile al papa, al papato ed alle superstizioni di ogni maniera, ch’è appunto uno dei fini della massoneria…” e poi scoprire che Giuseppe Mazzini che “fondo' la "Giovine Italia", non figlia, ma nipote della Massoneria.” fosse un uomo che “Riteneva possibile sia l’infestazione che l’ispirazione, forme classiche della medianità. Egli anzi vedeva nello spiritismo la religione dell’avvenire…

O forse qualche cattolico “guarda storto” perché ha letto le parole che il massone Francesco Crispi scrisse sul giornale La Riforma in favore dell’imbalsamazione della salma di Mazzini:
Noi tutti, operai del Progresso, abbiamo a poco a poco distrutta una fede che per secoli era bastata al nostro popolo…

E forse qualcuno, non ha importanza che sia cattolico, ricorda che dopo aver “distrutta” la fede di un popolo, lo stesso Crispi collocatosi tra “operai del Progresso” dimostrò di avere una strana idea di cosa fosse il progresso e regalò alla neonata Italia il primo di una interminabile serie di scandali, lo scandalo della Banca Romana. La responsabilità di Crispi, allora capo del Governo, fu svelata dall’avversario politico Giovanni Giolitti che consegnò al parlamento:
…102 lettere che riguardavano Francesco Crispi… apparve evidente che la disinvoltura degli affari della Banca Romana erano il risultato delle sue pressanti raccomandazioni. […] Ritenne di non aver altra via d’uscita che instaurare una mini-dittatura.”

Forse qualcuno, cattolico o no, ricorda che dalla “mini-dittatura” di Crispi si passò alla dittatura fascista della quale la Prof. A. M. Isastia dell’Università La Sapienza di Roma, nella collana massonica “La Bautta” dice:
Se è vero che molti massoni parteciparono alla riunione di Piazza San Sepolcro; se è vero che i Grandi Maestri di Palazzo Giustiniani e di Piazza del Gesù ebbero contatti con Mussolini prima della marcia su Roma… se è vero che i Quadrumviri erano massoni; se insomma, in una parola, l’ascesa del fascismo fu un gigantesco complotto massonico, perchè…l’atteggiamento del fascismo al potere fu subito, apertamente antimassonico?” .
Solo in un secondo momento dunque l’appoggio delle Logge fu seguito dal voltafaccia del Duce che, non fidandosi di chi lo aveva aiutato nell’ascesa al potere, si rivoltò contro i “fratelli” decretando nel 1923 l’incompatibilità tra adesione al Partito Nazional Fascista e iscrizione alla Massoneria.

Ormai giunti agli anni ’20 ci fermiamo, quanto avvenuto sino a quell’epoca (di cui si è fornito solo un ridottissimo resoconto), appare sufficiente a spiegare perché in un’Italia che affonda le proprie radici nel cattolicesimo la Massoneria è guardata spesso “storto”, a differenza di quanto può avvenire in un paese di tradizione protestante dove l’ostilità al papato è stata da secoli condivisa dalle chiese riformate. Riguardo ai tempi attuali possiamo però aggiungere la Dichiarazione sulla massoneria un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede (dell'allora cardinale Joseph Ratzinger), del 26 novembre 1983 e approvata da papa Giovanni Paolo II:
 “Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.

Ma voglio concludere con una nota di ottimismo per il Grande Oriente, non si scoraggi il Gran Maestro, la memoria storica va gradualmente ma inesorabilmente perdendosi col degrado culturale, ciò che è stato scritto in queste righe non arresterà certamente il fenomeno, e se anche un residuo di conoscenza dei fatti rimanesse nella coscienza collettiva, l’opera di scristianizzazione (della quale tanto si vantava Francesco Crispi) proseguirà il suo cammino e farà in modo che presto l’avversione al cattolicesimo non sia più un motivo per “guardare storto” qualcuno.