Possiamo credere a quest'uomo?
Di Giuliano Guzzo (del 01/12/2009 @ 12:12:13, in Giustizia , linkato 2026 volte)

Gli avvocati del Presidente del Consiglio sono esperti e competenti, il loro lavoro lo fanno a meraviglia e non hanno certo bisogno d’aiuto. Siamo noi, piuttosto, ad aver bisogno d’aiuto, noi che viviamo frastornati da televisione e giornali, senza più capire dove finisce il reale e dove inizia il possibile, che è pur sempre fantasia. Possiamo credere a Gaspare Spatuzza? Ci riguarda tutti, il racconto di costui. Perché se Berlusconi è mafioso, se davvero collaborava coi fratelli Graviano, allora anche gli elettori italiani sono tutti imputabili del reato di concorso esterno in associazione mafiosa, perchè col loro consenso hanno permesso alla Cupola di instaurarsi niente meno che a Palazzo Chigi: più concorso di così!  Possiamo dunque credere alle parole di Gaspare Spatuzza? E’ un uomo cambiato, dicono. Ma è pur sempre uno che ha ammazzato preti, sciolto nell’acido bambini, fatto abortire donne dissenzienti e festeggiato Capaci e Via D’Amelio. E oggi, a ben dieci anni dal suo arresto, ci racconta la storia dell’alleanza tra Berlusconi e i fratelli Graviano, i suoi superiori.

Piccolo particolare: i Graviano, che pure non hanno nulla da perdere, smentiscono Spatuzza. Ma pure Spatuzza smentisce Spatuzza, come dimostrano i verbali di pochi mesi addietro nei quali, sempre lui, non faceva il benché minimo accenno agli scenari che oggi, per un miracoloso ritorno della memoria, descrive nitidi, come se fossero accaduti ieri. Senza contare - altro dettaglio non indifferente - che Spatuzza parla fuori tempo massimo, ovvero oltre i sei mesi entro i quali, per Legge, un collaboratore di giustizia deve dire tutto ciò che sa. Quale credibilità hanno e possono avere, quindi, le dichiarazioni di un uomo che, se fosse vissuto in altri Paesi, sarebbe già stato condannato a morte e giustiziato da anni? Nessuno dubita a priori del suo, benché tardivo, pentimento. Solo, non si capisce la ragione per cui la deposizione di Mario Rossi, per avere una benché minima rilevanza processuale, debba essere accompagnata da riscontri certi, mentre le deposizioni di Gaspare Spatuzza, una belva con decine di omicidi sulle spalle, possono essere ritenute attendibili anche se arrivano dopo anni, anche se sconfessano le parole di altri pentiti e dipingono scenari contraddetti, oltretutto, dall’operato di un Governo che ha scatenato una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata, smantellata al ritmo di 8 arresti al giorno. Giovanni Falcone, quando un pentito ebbe a raccontargli della mafiosità di un politico pure avvolto da ombre com’era Salvo Lima, querelò il pentito perché gli diede informazioni demolite poi da riscontri concreti. Se si scoprirà che le affermazioni di Spatuzza non reggono al riscontro coi fatti, pensate sul serio che chi oggi lo coccola saprà denunciarlo?