Il ritorno del senso del sacro.
Nel suo ultimo libro, con Alessandra Borghese, La verità chiede di essere conosciuta, il cardinal Carlo Caffarra ha scritto in più punti un concetto: che la crisi della Chiesa è anzitutto crisi nella celebrazione dell'Eucaristia.
Caffarra è tra quanti sottolineano sovente l'importanza di tornare alla sacralità dell'antico rito, che non consiste tanto nella lingua latina (che può benissimo essere ridotta), quanto nella sua verticalità e nel suo essere totalmente ad Deum.
In questo è in linea con Benedetto XVI, che da quand'era cardinale va predicando la necessità di riformare la riforma litugica di Bugnini. Nel suo La mia vita il futuro papa ricordava come "la 'messa normativa' che doveva subentrare all'Ordo Missae precedente, e di fatto poi subentrò, venne respinta dalla maggioranza dei Padri convocati in un sinodo speciale nel 1967".
Il divieto che poi fu fatto dell'antico messale, continua Ratzinger, mi lasciò "sbigottito, dal momento che una cosa simle non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia". E analizzando il modo di celebrare comune concludeva: " si è sviluppata l'impressione che la liturgia sia 'fatta', che non sia qualcosa che esiste prima di noi, qualcosa di 'donato' ma che dipenda alle nostre decisioni. ..Ma quando la liturgia è qualcosa che si fa da sè, allora non ci dona più quella che è la sua vera qualità: l'incontro con il mistero...Per la Chiesa è drammaticamente urgente un rinnovamento della coscienza liturgica..."
Qui potete trovare un interessantissimo sondaggio sui cattolici e il ritorno della liturgia tridentina (e molti approfondimenti sulla liturgia):
http://blog.messainlatino.it/2009/10/risultati-del-sondaggio-assolutamente.html
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