Incontro con Messori
Di Marco Luscia (del 11/01/2007 @ 16:47:00, in Attualità, linkato 1240 volte)
L’opera di Vittorio Messori riveste nell’ambito cattolico un ruolo di particolare rilievo. Negli anni Settanta, quando anche nel nostro paese-vuoi per ragioni ideologiche, vuoi sull’onda del concilio- prese corpo l’idea di una Chiesa sempre più “dissolta” dentro il mondo e i suoi problemi, Messori rappresentò un’anomalia. Egli infatti si poneva in una posizione di rilancio della fierezza cristiana. Allora, era diffusa l’idea che il credente dovesse scomparire, farsi semplicemente lievito. La conseguenza più immediata scaturita da un tale atteggiamento produsse una progressiva disaffezione nei confronti della Chiesa visibile e delle gerarchie cattoliche. A molti, il dirsi cattolici parve una forma di presunzione, per non pochi l’incontro con la miscredenza, il dubbio, lo smarrimento dell’uomo moderno, parve potersi realizzare soltanto se fosse venuta meno l’identità. Andò così prendendo sempre più corpo la convinzione che il dialogo fosse possibile prescindendo dalla propria fede e dal senso di appartenenza ad una Chiesa. Ad esso si sostituì l’idolo del pacifismo e la forza di ideologie che spesso confinarono l’annuncio cristiano in un angolo. La dimensione spirituale, il senso del miracolo, l’importanza dei sacramenti, furono sacrificate al feticcio dello sforzo umano e della buona volontà, protesi entrambi verso l’edificazione di una società più giusta. Un contributo non indifferente ad un tale disegno venne da parte di molti sacerdoti, che si ritennero liberi battitori, profeti presuntuosi e solitari, intrisi di sociologismo, psicanalisi, metodo storico critico negli studi biblici. Il risultato fu la scomparsa della cultura cattolica, il seppellimento della tradizione, il progressivo svuotarsi delle chiese. Messori contrastò per primo tutto questo, riproponendo la forza del cattolicesimo, della sua storia, della sua tradizione, dei suoi riti, dei suoi santi. Ipotesi su Gesù, il suo primo libro ha rilanciato la disciplina dell’apologetica, ovvero della fondazione razionale delle ragioni del credere; il successo è stato enorme. Evidentemente con quel libro Messori rispondeva ad un bisogno, personale e collettivo: rimettere al centro la forza dell’annuncio cristiano attraverso argomenti solidi, razionali. Da allora lo scrittore Piemontese è diventato uno dei più importanti e tradotti scrittori cattolici nel mondo. Con i quattro volumi, che egli stesso definisce: “L’esperienza del Vivaio”, Messori dà vita ad una sorta di “Enciclopedia Cattolica”, fatta di semi, suggerimenti, aneddoti, frammenti, tenuti assieme dall’intento di recuperare dentro una corretta prospettiva, la bimillenaria vicenda cristiana. L’incontro di questa sera è un frutto del lavoro di Vittorio Messori, ma vuol pure essere un omaggio e un grazie da parte di tutti coloro che hanno condiviso il suo percorso intellettuale traendone spunti e motivi di approfondimento, credenti e non.