Il Foglio di oggi svela un piccolo mistero nella vita di Ignazio Marino, il famoso medico italiano, amico di D'Alema, candidatosi alla guida del Pd.
Nel settembre del 2002 Marino lasciò improvvisamente tutti i suoi incarichi: dalla cattadra che possedeva all'università di Pittsburgh, al Centro nazionale trapianti, di cui era membro, all'Ismett di Palermo, uno dei centri di trapianti più importanti d'Europa.
Allora non si seppe il perchè. Marino parlò di ragioni personali, molto vaghe, la stampa, specie Repubblica, lanciò anatemi contro il sistema....
Oggi le ragioni sono finalmente note: le dimissioni furono richieste dalla sua università americana (che chiese inoltre un risarcimento in denaro, la rinuncia ad ogni buonuscita...), in seguito ad una serie di irregolarità svariate e deliberate, tra cui, molto semplicemente, note spese truccate (richieste di rimborso regolarmente doppie, sia all'Università UPMC, sia alla filiale...). Ora la questione morale, su cui Marino aveva impostato la sua candidatura, si ritorce contro di lui...
Sic transit gloria Marini...E sì che proprio ieri, il 23 luglio, aveva concluso il suo discorso riguardo alla candidatura proprio sulla questione morale: " Possibile che dovendo eleggere 945 parlamentari tra 60 milioni di abitanti non se ne trovino da eleggere che non abbiano problemi con la giustizia?".