I democratici che piacciono a Tremonti, contro Soros e Brown...
È con grande preoccupazione che noi, leader dei movimenti politici associati all’economista e leader democratico Lyndon LaRouche, lanciamo il presente appello ai governi del G20, ed in particolare al Presidente americano Barack Obama. A meno di 20 giorni dal vertice G20 a Londra, che doveva far procedere i fatti ai principii adottati al primo vertice del G20 che si tenne il 15 novembre 2008, a che punto siamo? I capi di stato si sono impegnati ad andare oltre le misure prese per “sostenere l’economia globale e stabilizzare i mercati finanziari” gettando “le basi di una riforma che faccia sì che una crisi globale, come quella attuale, non si ripeta”. Il comunicato finale dell’incontro dei ministri delle Finanze del G20 che si è tenuto a Horsham il 1 marzo, in preparazione del vertice di Londra, non affronta tuttavia il compito urgente di dar via ad una procedura di riorganizzazione fallimentare nei confronti dei trilioni e quadrilioni di titoli tossici, procedura senza la quale l’economia non potrà mai riprendersi.
Non si fa alcuna menzione di quel nuovo sistema finanziario, quella Nuova Bretton Woods, che dovrebbe sostituire quello ormai fallito; invece il comunicato ribadisce l'impegno al tipo di politica disastrosa che terrà in piedi il sistema che ha causato la crisi, rifinanziandolo e aumentando le risorse al Fondo Monetario Internazionale, e i pacchetti di stimolo verranno attuati con un’espansione monetaria iperinflazionistica. Tuttavia, quello che scredita il vertice e va visto come un tentativo di sabotare qualsiasi sforzo di sostituire l’attuale sistema speculativo in bancarotta con un nuovo ordine economico più giusto è la decisione di incaricare Lord Mark Malloch-Brown, ministro britannico per il Commonwealth, dell’organizzazione del vertice G20. I sottoscritti, i cui moniti sull’imminente crollo del sistema ed a favore di una Nuova Bretton Woods nella tradizione di Franklin Delano Roosevelt risalgono ai primi anni Novanta, prima che ne parlasse chiunque altro, dichiarano che affidare tale compito a Malloch-Brown, che deve tutta la sua carriera al megaspeculatore George Soros, è un insulto a tutti i membri del G20.
Portavoce dei principali interessi della City di Londra e di Wall Street, Soros è l’emblema di tutto ciò che c’è di sbagliato in questo sistema finanziario. Nel 1992 e 1993 fu lui a condurre l’attacco speculativo contro la sterlina, il franco e la lira che mandò in rovina il Sistema Monetario Europeo. Nel 1997 provocò la crisi finanziaria asiatica speculando contro il baht e il ringgit. Soros è inoltre a capo della campagna internazionale per legalizzare la droga nello stesso momento in cui, come ha denunciato recentemente Antonio Maria Costa, direttore dell’Ufficio ONU contro la Droga e la Criminalità, i finanzieri in crisi cominciano a usufruire dei proventi della droga per sopravvivere. Inoltre, è tristemente famoso per aver organizzato campagne di “cambiamento di regime” in paesi che non erano sotto il dominio dell’oligarchia della City di Londra e Wall Street, tra cui alcuni membri del G20.
Mark Malloch-Brown e George Soros collaborano strettamente dai primi anni Novanta. Quando viveva a New York in qualità di vicepresidente della Banca Mondiale, Soros fece affittare per Brown una villa vicina alla sua. Nel 2004, entrambi coordinarono gli aiuti alla rivoluzione delle rose di Saakashvili in Georgia. Nel maggio 2007, Malloch-Brown è stato nominato vicepresidente del Quantum Fund di Soros e del suo Open Society Institute, il vero centro delle Fondazioni Soros che operano in 60 paesi! Benché Lord Malloch-Brown si sia dimesso da questi incarichi con Soros quando è entrato a far parte del governo britannico nel 2007, non è accettabile affidare la riforma di un sistema la cui bancarotta minaccia la vita di miliardi di persone, al vicepresidente di un fondo che ha sede nelle Antille olandesi, i cui profitti speculativi sono aumentati del 4.200% dal 1973 al 1980, o a chiunque abbia un profilo simile al suo. Esigiamo dunque che, per dar prova della loro buona fede, il governo britannico ed altri funzionari del G20 gli tolgano questo incarico e lo affidino a qualcun altro. Nel 1933 Franklin Delano Roosevelt, che si batteva contro i disastri di una depressione provocata da quello che correttamente percepiva come il capitale finanziario di stile britannico, boicottò la conferenza mondiale a Londra, dove i finanzieri della City di Londra contavano sui dollari americani per rifinanziare le loro banche. I leader del G20 decisi a procedere con una vera riforma del sistema farebbero meglio ad andare “a pesca”, come fece Roosevelt, o preferibilmente ad organizzare un altro vertice in cui possa essere varata tale riforma reale.
p.s Da un altro articolo dei Lyndoniani:
Un altro fronte nell’assalto è stato aperto da ambienti del Partito Democratico legati al megaspeculatore George Soros, che continua a spendere cifre da capogiro nella campagna per la legalizzazione della droga negli Stati Uniti e per fermare la “guerra” ai cartelli della droga dichiarata dal ministro della Giustizia Holder. L’offensiva guidata da Soros è stata appoggiata in pieno dal settimanale londinese Economist, che gli dedica la copertina del numero del 7-13 marzo, chiedendo la legalizzazione della droga come la “la politica del male minore”.