Cumò tu tu seis in Veretàt
Mi sono procurato l'omelia di don Tarcisio in occasione dei funerali di Eluana. Per brevità e pietà, mi son sembrate parole cristiane.
"Sorelle-Fratelli,
non so quali parole vi attendete da me in questo momento così particolare, carico di emozione e soprattutto di interrogativi per i quali da tempo stiamo cercando delle risposte.
Non mi intendo di medicina, né di politica, poco di filosofia, non sono neppure un teologo che può parlare da un’alta cattedra. Sono solo un uomo che ha fatto un cammino di fede, un sacerdote che ha vissuto la gran parte del suo sacerdozio in mezzo a queste montagne dove è nato, con la sua gente, nel bene e nel male.
Ieri notte ho chiesto ispirazione davanti al crocifisso di casa mia e, guardando a Lui, ho scritto quanto vi sto dicendo. E’ il mistero del dolore, fratelli, che abbiamo innanzi ai nostri occhi e al quale è così difficile dare una risposta. Lui, su quella croce ce l’ha fatta, diventando per tutti noi fonte di vita e di speranza. Quanti ammalati nei nostri ospedali e nelle nostre famiglie, guardando a Lui, ricevono forza e Grazia. Su quella croce loro scoprono l’Amore e l’Amore di Cristo vince tutto!
In questi ultimi mesi non abbiamo fatto altro che parlare di Eluana; tutti abbiamo voluto dire la nostra, ci siamo scontrati, talvolta in maniera forte, pensando di avere pronta la risposta: quella giusta! Oggi con umiltà dobbiamo abbassare il nostro capo e chiedere a Dio che ci illumini e ci aiuti a camminare insieme in mezzo a tanti ostacoli, dubbi, incertezze come veri fratelli.
Le polemiche sono passate! Ora c’è il silenzio e ognuno di noi si ponga davanti alla sua coscienza che, spero, sia una coscienza educata al rispetto della vita e della persona. Da parte mia ringrazio la famiglia di Eluana perché ha voluto rispettare anche una mia visione della vita che non sempre combaciava con la loro. Vorrei ancora assicurarli che la Chiesa non si è sentita estranea alla loro lunga sofferenza. In questo momento sto pensando anche a quelle persone stupende che sono le suore di Lecco che hanno assistito Eluana e a tutti coloro che hanno pregato per lei e hanno provato un sentimento di amore nonostante non la conoscessero. La preghiera infatti non può mai essere rivolta a Dio contro qualcuno, ma bensì a favore.
Il nostro arcivescovo di Udine mi ha incaricato di dirvi che sempre vi ha sentiti vicini e compreso la sofferenza di Beppino e Saturna. Spiritualmente presente in questo momento con noi, ha aggiunto che Eluana si merita una grande manifestazione di affetto per chè dal suo letto lei ci ha parlato, ci ha interrogati e ci ha fatto capire che ci sono tanti fratelli ancora che hanno bisogno del nostro amore.
Scrive S. Giovanni:” Carissimi, fin d’ora siamo figli di Dio… sappiamo che quando Egli si sarà manifestato, noi saremo simili a Lui perché lo vedremo così come Egli è”( Gv. 3, 1-2).
In questi giorni ho visto sulla prima pagina di un quotidiano, nel dare l’annuncio della morte di Eluana, un riquadro vuoto e scuro con la scritta “Riposa in pace”. Non è questa la visione cristiana della morte che per noi è Luce, quella grande Luce che ti avvolge in un profondo abbraccio…E’ l’abbraccio di Dio che non ci abbandona più!
Cara Eluana, “ Cumò tu tu seis in Veretàt” ( così dicevano i nostri nonni). Sei nella Verità e conosci più di noi perché vedi quello che noi solo speriamo e vediamo attraverso la fede. So che dal Cielo farai sentire la tua dolce presenza a mamma e papà. Quella stanzetta di Lecco non potrà più restare vuota di te. Ti porteremo nel cuore anche se direttamente non ti abbiamo conosciuta.
Riposa in pace in mezzo ai nostri monti; ti penseremo come una bella Stella Alpina rinata su queste nostre rocce dopo un lungo inverno.
Riposa nella pace di quel Dio che ti ha creata e amata nella speranza di rincontrarci tutti insieme un giorno nella Grande Casa che ci raccoglierà come in una grande famiglia.
Mi faccio interprete di tutta la nostra comunità di Paluzza per esprimere ancora una volta i sentimenti più sinceri di vicinanza ai suoi familiari e assicurare loro il nostro desiderio di continuare quel dialogo che abbiamo iniziato".
Paluzza, 12.02.2009.
don Tarcisio Puntel
parroco di Paluzza
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