Se i comunisti liberano Liberazione...
Di Francesco Agnoli (del 10/01/2009 @ 21:59:21, in Politica, linkato 1226 volte)

Il quotidiano comunista Liberazione è nella burrasca, e sembra che questa volta succeda veramente qualcosa. Il partito è spaccato tra Vendola e Ferrero, e quest'ultimo vuole la testa del direttore Sansonetti, che ha notevolmente abbassato le vendite del giornale e ha costruito, dice Ferrero, un giornale che non segue e non fiancheggia il partito. Sansonetti è difeso da Grillini e Luxuria, che però non contano più, oggi, come un tempo. Dietro Ferrero vi è, invece, tra gli altri, lo psichiatra Massimo Fagioli, un guru della sinistra, comunista doc, abortista, sostenitore dell'impossibilità di conciliare l'appartenenza alla sinistra con la fede cattolica (come pretenderebbe di fare, incoerentemente, il catto.com Niki Vendola). Fagioli è molto vicino a Bertinotti, suo consigliere da tempo, e a Buonaccorsi, editore di Left, periodico di sinistra, candidato a rilevare Liberazione. Fagioli è famoso per aver definito Freud un “imbecille” e per le sue dichiarazioni sui gay, che hanno fatto un certo rumore: “Se però vengono nel mio studio privato, dicendo: io sto male. Rispondo: amico mio, tu questa omosessualità la devi affrontare, perchè l'omosessualità non fa star bene. Perchè non è un'identità, chiaro?” (Liberazione, 3/1/2009); “Secondo me la pulsione omosessuale non esiste, è pulsione di annullamento. Per me il desiderio è solo nel rapporto uomo-donna, ossia tra diversi e uguali: uguali perchè tutti gli esseri umani lo sono per nascita, diversi perché ognuno ha la sua identità” (Repubblica, 4/1/2009).

Fatto sta che Liberazione perderà a breve il direttore Sansonetti, quello che ha trasformato il quotidiano comunista in una rivista radicale e libertina, in cui si possono trovare spesso attacchi alla famiglia, esaltazioni della transessualità, inviti alle lesbiche ad ingravidarsi da sole, con l'uso di apposite siringhe, e lunghissimi elogi del “microfallo” ecc... Per Angela Azzaro, infatti, curatrice dell'inserto Qeer, “la rivoluzione passa attraverso il buco del culo”: è ora di finirla con la fase uno della rivoluzione comunista, la comunione di beni, la prevalenza degli aspetti economici; è tempo che scatti la fase due, quella predicata già secoli fa dai primi teorici socialisti, la comunanza di donne e di figli, l'anarchia sessuale, cioè la disgregazione della famiglia in nome del “piacere” (di qui lunghi servizi sul “piacere clitorideo”, di cui forse non tutti gli operai comunisti hanno colto la profondità). Sempre la Azzaro, una mente fine, che quando parla di vita umana, di embrioni e di feti scrive perle di poesia e di rispetto, ha sentenziato, richiamando il suo segretario: “Paolo Ferrero, dai, fai vedere il tuo pisello!”. Nulla più, nulla meno. Tanto che persino Paolo Persichetti, un brigatista condannato per banda armata e concorso in omicidio, che collabora al giornale secondo una consuetudine italiana e comunista per cui chi delinque insegna agli altri (Sofri e Curcio, invitati in università e collaboratori di giornali e riviste, docent) ha dichiarato che la sinistra e il giornale sono allo sbando! Comunque sembra che Ferrero abbia letto l'invito della Azzaro, e ben sapendo che la visione del suo pisello non alzerebbe le vendite e non colmerebbe il deficit del giornale, abbia deciso di interpretare l'invito in maniera metaforica: sì, mi state sulle p...e, licenzio Sansonetti e libero Liberazione.

 

p.s Oggi, domenica, è l'ultimo giorno di Sansonetti: poteva mancare un articolo intitolato "Bruceremo il Vatican"?