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Le mirabolanti acrobazie dell'Udc e di Carli.
Di Caius - 29/10/2008 - Politica Trentina - 1833 visite - 0 commenti

Lo ammetto: ero uno di quelli che aveva sperato, alle politiche, in un buon successo dell'UDC, quantomeno per arginare la supremazia di due partiti e dei loro rispettivi condottieri, Veltroni e Berlusconi. Un terzo polo, pensavo, è garanzia di libertà. Peccato che a rappresentarlo, accanto ad uomini di un certo valore, come Luca Volontè, c'è l'ineffabile Casini. Ineffabile perchè nessuno, credo, saprebbe definirlo, nè dire cosa veramente pensa, e se pensa. La linea dell'Udc odierna è incomprensibile: un colpo al cerchio, uno alla botte, per distinguersi, e urlare che si esiste... poco altro.

 A Trento la vita del partito è invece pura tragicommedia: l'ultima notizia, data dal Corriere del 26/10 è la lite tra Tarolli e Carli, causa la Lia Giovannazzi Beltrami. Riepiloghiamo la telenovela: Marcello Carli e Ivo Tarolli si impadroniscono del partito per un pugno di voti; piazzano un segretario di fiducia, Paolo Dal Rì, suffiecientemente giovane per poter dire che si è aperti, e per poterlo eterodirigere con tranquillità. Carli lancia una mega campagna: l'alternativa a Dellai ora c'è. Cartelloni immensi,un po' stonati, per lanciare un'autocandidatura. Parte presto, sarà assai convinto, e dei suoi mezzi e della sua opposizione.

Poi Carli e Tarolli traghettano il partito, all'improvviso, verso Dellai, tutto intento ad accreditarsi come uomo di centro, che si è dovuto servire della sinistra, ma controvoglia... L'Udc vira verso il centro sinistra, contro il aprere di metà del partito, del segretario e di qualcun altro. Alla fine dei tempi sapremo con quali manovre veterodemocristiane si è arrivati ad una simile posizione, che stando ai numeri non ci stava proprio. Poi, il colpo di scena: l'Udc è fuori...anzi, grazie al solito Tar, quello che dà sempre ragione al presidente Dellai, e il perchè si è poi saputo, rientra in gioco...ma ecco che il consiglio di Stato cassa la decisione del Tar che si rivela assolutamente infondata. Tarolli, Carli e Beltrami, gongolano...Beltrami, ultima arrivata, fedele esponente del mondo cattolco curiale, lancia i suoi strali:prenderò i voti di Morandini, vinceremo, afferma sicura... Ad una riunione dei Verdi, notoriamente abortisti e quant'altro, indica la strada della crociata contro il perfido Divina...Si dice, dietro le quinte, che porterà molti voti cattolici, ben più di Carli, che anche in passato non ne ha poi presi moltissimi.

Ed ecco l'ultimo colpo di scena: sembra che l'assessorato esterno, Dellai (con la complicità di Tarolli?), in caso di vittoria, l'abbia già assegnato alla Beltrami. Carli, che ha brigato, fatto e disfatto, sembra improvvisamente, di nuovo, fuori dai giochi. “ Dopo l'esclusione dell'Udc dalle liste elettorali, afferma Il Corriere del 26/10, Ivo Tarolli incontra un altro ostacolo: la tensione nata tra Marcello Carli e Lia Giovanazzi Beltrami in vista dell'assessorato «tecnico» che un Dellai vincente assegnerà all'Udc. Venerdì, la riunione di partito è stata disertata da Carli e dai suoi. «Questa frenesia di Marcello — afferma il commissario — è miope”. Stai a vedere che:

1 la Beltrami, ultima arrivata ha fregato Carli;

2 Tarolli ha giocato in questa direzione per avere il controllo certo del partito: la Beltrami dovrebbe essere un altro Dal Rì, di facile gestione...

3 Carli farà la fine del topo: soldi spesi per nulla, giravoltole rocambolesche ad uso degli spettatori, ma senza alcun risultato concreto...

4 in caso di vittoria la Beltrami prenderà un assessorato: così Dellai avrà dato il posticino ai cattolici, senza che ciò porti ovviamente nulla, in una coalizione che è chiusa a certi ideali più dei barattoli ermeticamente sigillati... Essere un po' meno democristiani, no? Un po' meno casinisti? Ma soprattutto: che brutti scherzi gioca l'ambizione!

 
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