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Leo Moulin, storico laico, e la rivoluzione scientifica.
Di Francesco Agnoli - 15/10/2008 - Assaggi - 1354 visite - 0 commenti

Ciò che mi interessa è l'avventura umana, quella europea in particolare, che ha dato inizio alle cattedrali. Esse presuppongono uno sviluppo straordinario della tecnologia e della scienza; la prima rivoluzione tecnologica non risale al Rinascimento o al secolo dell'illuminismo, come si crede generalmente. Il medioevo ha inventato da centocinquanta a centottanta strumenti tecnologici straordinari. Senza questi la nostra odierna società non avrebbe mai potuto realizzare la cosiddetta "rivoluzione industriale del XIX secolo", anche se il termine è improprio. Il problema che si pone è di costatare questa inventiva costante del medioevo. Gli occhiali, invenzione del medioevo: penso che riescano a raddoppiare la vita intellettuale di un uomo. Immaginate la nostra società di trenta-trentacinquenni c

he chiudono la loro vita intellettuale! Questo è un piccolo esempio. Allora mi sono chiesto perché l'unica civiltà tecnologica e scientifica sia la nostra. Ho cercato di trovare le ragioni, posso garantire che ci rifletto da parecchio tempo, e l'unica spiegazione che ho trovato è la presenza del terriccio, dell'humus della cristianità. Perché? Perché Dio ha creato il mondo, un mondo diverso da Lui. Non si integra nel mondo, lo crea. L'uomo ha un destino particolare perché viene creato fuori del regno animale. Gli uomini, gli occidentali in particolare, hanno vissuto con questa idea che erano creature di Dio, fatte ad immagine e somiglianza di Dio. Inoltre Dio dice ai figli di Noè: "Vai, conquista e domina il mondo". In buona coscienza, a volte siamo stati un po' energici nel domare il mondo, ma l'unica civiltà che ha a conquistato il mondo e che lo conquista ancora oggi, che è latrice di valori accettati in tutto il mondo è la nostra.

Faccio un esempio; ad un dato momento i minatori tedeschi, tra il XV e il XVI secolo, vivono nel terrore degli gnomi, dei folletti, di tutti questi esseri che dovevano vivere nelle miniere e che minacciavano i minatori, e li chiamano con due nomi: Coboldi, oppure col nome tedesco Nikolaus. E quella credenza dei minatori tedeschi darà origine a due parole che noi tutti conosciamo: Nikolaus darà la parola "nichel", e Coboldo diventerà "cobalto". Ma questo è un retaggio del passato. A questo punto i teologi dicono una frase che dominerà l'intero destino dell'occidente: Dio ha visto che ciò che ha fatto era buono e lo ripete, lo ripete sei volte, quindi per voi non è una trappola, il mondo è fatto per essere conquistato da voi, e i minatori riprendono il loro lavoro. Nello stesso tempo in Tibet i Lama proibiscono ai minatori di scavare la terra perché così facendo si va a scavare nella madre e la si ferisce. Quindi nessuna possibile metallurgia se non con i minerali di superficie allo stato nativo. Non è un caso se abbiamo conquistato il mondo nel XV-XVI secolo, infatti, all'epoca avevamo a nostra disposizione centocinquanta utensili, mentre in India ne avevano due. In India ci vuole un giorno per fare una tavola e noi la facciamo in due ore.

 
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