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Eravamo abituati a padre Butterini che dalle colonne dell'Adige, o da altre postazioni, faceva le pulci alla Chiesa, al papa, al depositum fidei, con quella finta umiltà che caratterizza i disubbedienti e coloro che si accomodano Cristo a modo loro.
Non era facile pensare che sarebbe andato più in là. Sembrava, cioè, che più in là di così non si potesse. Invece, forse per noia, forse per apparire originale, forse perché Cristo è Cristo, ma Butterini sa di essere Butterini, oggi sull'Adige (domenica 17 agosto 2008) ci ha stupito con effetti speciali, insultando Gesù con una insistenza, una ripetitività e una banalità inimmaginabili. Di Pietro l'Aretino, personaggio un po' anomalo, si diceva: “Di tutti disse mal, fuorchè di Cristo,/ scusandosi col dir: non lo conosco”. Neanche padre Butterini, di Cristo e della sua Chiesa, a leggerlo, sa molto, ma ritiene comunque opportuno smascherarlo, almeno un po', questo ebreo insolente, razzista, xenofobo, misogino e un po' antiquato.
Per questo, seguito a ruota da qualche prete che ha ritenuto di volerlo utilizzare per la predica domenicale, ha spiegato che Gesù è stato “convertito” dalla Cananea, da una donna straniera che lui, da ebreo superbo, inizialmente disprezzava. Leggiamo qualche passo: “Oggi leggiamo uno dei Vangeli più intriganti, perchè Gesù ci fa due volte una figura meschina, ma una donna lo 'converte', lo obbliga a cambiare atteggiamento e a prendere un comportamento nuovo, più cristiano: Gesù cambia da 'leghista' (poteva mancare l'accenno politico?, ndr), chiuso in un mondo vecchio e decadente, in cristiano aperto, coinvolto nella sofferenza dei più deboli... Mi chiedo quale potrà essere oggi la donna che converte una chiesa che si chiude in se stessa”. Dopo aver rimbrottato Gesù, dopo essersi augurato la conversione della Chiesa, non chiaramente la sua, il frate continua definendo Gesù “chiuso, scontroso, bloccato dal suo mondo giudaico”, caratterizzato da un “comportamento schizofrenico” e da estrema “durezza”, finché però, per fortuna, anche Gesù “lascia da parte la sua presunta identità ebraica” e “diventa vero cristiano”.
E se anche Butterini, un giorno, trovasse la fede cattolica in Cristo e abbandonasse quella forma di protestantesimo personale che evidentemente, grazie al liberissimo e personalissimo esame delle Scritture, professa?