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Otto province a zero con percentuali che vanno dal 60 al 75%. A Palermo vince Avanti, a Catania Castiglione
PALERMO - Il centrodestra si aggiudica a larghissima maggioranza le elezioni provinciali in Sicilia: otto province su otto finiscono all'alleanza formata da Pdl, Mpa, Udc e liste locali (in taluni casi anche La Destra e Fiamma tricolore). A scrutinio quasi terminato, la maggioranza per il centrodestra è tale (percentuali oscillanti tra il 60 e l'80%, eccetto la provincia di Enna con il 55%), che il risultato non è più in discussione. Quindi niente ballottaggi tra due settimane per le provinciali. Pesanti i risultati del Partito democratico che vanno dal minimo del 13% in provincia di Catania al massimo del 19% in quella di Caltanisetta. Il Pdl è il primo partito in tutte le province, con un massimo del 30% a Palermo e Trapani e un minimo 19% a Enna, Messina e Caltanisetta
PROVINCIALI - Nella provincia di Palermo si profila la vittoria di Giovanni Avanti con il 73% sul candidato di centrosinistra (27%), a Messina successo di Nanni Ricevuto che sfiora l'80% sul 18% Paolo Siracusano (centrosinistra), a Catania trionfa Giuseppe Castiglione con il 78% su Salvatore Leotta, centrosinistra, al 18%. Nella provincia di Siracusa vince Nicola Bono con il 69,5% sul candidato del centrosinistra (Giuseppe Zappulla) fermo al 30,5%, ad Agrigento partita facile per Eugenio D'Orsi (66,7%) sul candidato del Partito democratico Giandomenico Vivacqua (15,43%), mente un po' più difficile a Enna per Giuseppe Monaco con il 55%, sul candidato di centrosinistra Nino Muratore con il 40,5%. A Caltanisetta con il 63% vince Giuseppe Federico sul candidato di centrosinistra Salvatore Messana (30%), infine a Trapani si aggiudica il successo Mimmo Turano con il 64% sul candidato di centrosinistra Camillo Oddo al 30,5%.
COMUNALI - Nei tre capoluoghi di provincia dove si votava (Catania, Messina e Siracusa) lo spoglio delle schede è iniziato dopo la fine degli scrutini per le provinciali. A Messina Giuseppe Buzzanca (Pdl e Udc e altre nove liste) ha al momento ben 13 punti di vantaggio sul principale avversario, il candidato del centrosinistra e segretario regionale del Pd Francantonio Genovese. Quando sono state scrutinate 157 sezioni su 254, Buzzanca è a quota 51,37% contro il 30,4% di Genovese. La sfida tra ex sindaci, dunque, sembra appannaggio di Buzzanca che nel 2003 fu costretto a dimettersi dopo il rinvio a giudizio (poi la condanna) per peculato d'uso, con l'accusa di avere usato l'auto blu per un viaggio privato. Anche Genovese, nel 2005, è stato costretto a lasciare il comune per decadenza dall'incarico dopo che il Tar aveva accolto il ricorso del Nuovo Psi di Gianni De Michelis, escluso dalla competizione elettorale. A Siracusa Roberto Visentin (Pdl-Udc-Mpa) - 117 sezioni su 123 - è in vantaggio sul rivale del centrosinistra Roberto de Benedictis: 56,4% contro il 33,2%. Tutta «in casa» centrodestra la sfida a Catania, dove Raffaele Stancanelli (Pdl-Udc e Mpa) - 47 sezioni su 335 - è a quota 49,18% contro il 27,52% di Nello Musumeci (la Destra), solo terzo Giovanni Burtone (Pd) con il 18,94%.
VOTANTI - Deciso il calo dei votanti: complessivamente sono stati il 55,54%, con un calo dell'8,92%. Ma nella provincia di Palermo sono andati alle urne solo il 41% degli aventi diritto, con un calo di 20 punti netti rispetto alle provinciali precedenti. Affluenza ferma in Sardegna: 74,7%, la stessa delle elezioni amministrative precedenti. In Sardegna si è votato in 34 Comuni per un totale di 112.167 elettori. Ad Assemini, unico Comune con oltre 15 mila elettori, ha votato il 60,5% contro il 69,4% delle precedenti amministrative.
Corriere della Sera