Vescovo anglicano: "la scelta multiculturale ha promosso l’estremismo islamico"
Londra (AsiaNews/Agenzie) - La promozione della società multiculturale e multireligiosa, voluta dai governi inglesi, in nome della laicità, ha finito con l’alimentare l’estremismo islamico, dando vita, in Gran Bretagna, a vere “aree vietate” per coloro che non sono musulmani. La denuncia viene dall’arcivescovo anglicano di Rochester, Michael Nazir-Ali, che è nato in Pakistan.
In un articolo pubblicato sul Sunday Telegraph, il vescovo sostiene che negli ultimi 50 anni, da un lato l’arrivo di un gran numero di immigrati, dall’altro la perdita di fede degli inglesi nei confronti dei valori cristiani e la convinzione dei politici che il modello multiculturale avrebbe facilitato l’integrazione dei nuovi arrivati, hanno finito col creare “aree separate”. “Accanto a questi sviluppi, c’è stata una rinascita mondiale dell’ideologia dell’estremismo islamico. Uno dei risultati è stato il rifiuto dei giovani verso la nazione nella quale stavano crescendo ed anche la trasformazione delle comunità separate in aree di non-ingresso, nelle quali l’adesione a questa ideologia è divenuta un requisito di accettazione”.
Inoltre, “ci sono già pressioni per riportare aspetti della sharia nella legge civile inglese. E’ già così per le banche conformi alla legge islamica”. “Per i cristiani è già meno possibile, in Gran Bretagna, vivere pubblicamente la propria fede”. “L’esistenza di cappelle e cappellani in luoghi come ospedali, prigioni ed altre istituzioni, come quelle scolastiche, sono in crisi sia per i tagli finanziari, sia perché le autorità vogliono strutture ‘multireligiose’, senza riguardo per le caratteristiche cristiane della nazione riguardo a leggi, valori, costumi e cultura”.
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