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Un poeta non credente, Guido Gozzano, e una sua poesia per Natale.
Di Francesco Agnoli - 24/12/2007 - Letteratura - 2711 visite - 0 commenti

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.

Presso quell'osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca lentamente le sei.

 - Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio? Un po' di posto per me e per Giuseppe?

- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio; son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

 Il campanile scocca lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi? Mia moglie più non regge ed io son così rotto!

- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi: Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove!

 - S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca lentamente le nove.

Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci!

- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella. Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca lentamente le dieci.

Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname? Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due? - Che freddo! - Siamo a sosta

 - Ma quanta neve, quanta! Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...

Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca La Mezzanotte Santa.

È nato! Alleluja! Alleluja! È nato il Sovrano Bambino. La notte, che già fu sì buia, risplende d'un astro divino. Orsù, cornamuse, più gaje suonate; squillate, campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti, ma, come nei libri hanno detto da quattro mill'anni i Profeti, un poco di paglia ha per letto. Per quattro mill'anni s'attese quest'ora su tutte le ore. È nato! È nato il Signore! È nato nel nostro paese! Risplende d'un astro divino La notte che già fu sì buia. È nato il Sovrano Bambino. È nato! Alleluja! Alleluja!

 
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