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Assaggi n. 18: Un fantasma si aggira per l'Europa
Di Rassegna Stampa - 21/12/2007 - Assaggi - 1180 visite - 0 commenti
Oggi si può ben dire, parafrasando tutt’altre affermazioni, che un formidabile « fantasma » percorre le strade dell’Europa tecnologica. Dovunque appaia, suscita speranze, provoca reazioni, scatena forze represse, inespresse, insospettate. Ha tutte le caratteristiche naturali delle eruzioni vulcaniche: è come se risorgesse dal profondo delle coscienze e risvegliasse gli spiriti immersi nel sonno beota dell’opulenza, e scuotesse da un troppo prolungato letargo gli uomini imbarbariti dal bisogno, atomizzati dall’incertezza, dilaniati dalla relatività.
È un « fantasma » che si riteneva esorcizzato e definitivamente sepolto nella polvere del tempo. Ma eccolo invece risorgere dalle sue stesse ceneri come l’Araba fenice, più vivo che mai, e corrusco, e vitale, e invincibile, proteso come un arco verso le mete del Terzo Millennio della civiltà umana. Quelle stesse mete che parevano seriamente ipotecate dal sincretismo religioso, dal materialismo storico, dal velleitarismo utopistico dei « nuovi barbari », figli tutti di una medesima concezione riduttiva della persona umana. Grazie a quel « fantasma », che sembra scaturito dalla cultura stessa dell’Occidente come Minerva dal cervello di Giove, hanno riacquistato voce i silenziosi, unitarietà gli sbandati, vessilli i crociati, certezze i titubanti, potenza i deboli. Ma anche i valori ed i princìpi da tutti costoro difesi, sono stati riesumati, rilanciati ed esaltati davanti agli occhi di un mondo stupefatto e incredulo. Quel « fantasma » si chiama Tradizione. (Emilio Cavaterra)
 
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