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Finanziaria: il Forum Famiglie escluso, entra l'Arcigay.
Di Rassegna Stampa - 14/11/2007 - Politica - 1210 visite - 0 commenti

Finanziaria: il Forum Famiglie escluso dalle consultazioni. Il Forum Famiglie organizza una raccolta di firme a sostegno di una proposta fiscale che premia i contribuenti che hanno un figlio a carico... E protesta per essere stata esclusa dalle parti sociali consultate (tra le quali è invece inclusa l'Arcigay) su Dpef e Finanziaria.

E' la prima volta che dopo sette anni il Forum non viene interpellato: speriamo che il Forum impari la lezione e si apra alle realtà che fanno davvero lobbying etico. Il Popolo del Family Day torna a mobilitarsi. Lo fa per chiedere un fisco giusto, a misura di famiglia. Lo fa per protestare contro questa finanziaria 2008, talmente chiusa nei confronti della famiglia che è stato difficile anche trovare appigli per fare emendamenti. Lo fa per protestare contro il Governo Prodi che per la prima volta dopo sette anni ha depennato il Forum Famiglie dalle parti sociali interpellate nella stesura del Dpef e della Finanziaria, ricevendo invece l'Arcigay. Perchè l'Arcigay sì e il Forum Famiglie no? Perché Padoa Schioppa ha ricevuto il Forum solo una volta, per il Dpef dell'estate 2006, per poi chiudere tutte le porte dopo il Family Day? [Il perchè è ovvio: nonostante gli ingenui tentativi del Forum di presentare il Family Day come aconfessionale e apartitico, sul piano culturale esso è l'esatto contrario del progressismo, NdR]

Le famiglie non ci stanno più e hanno deciso di gridarlo dai tetti. Lo faranno nei prossimi tre mesi con una imponente raccolta di firme, che vuole rimettere insieme il milione di persone scese in piazza il 12 maggio. E forse qualcuna in più, visto che la richiesta è totalmente laica e interessa chiunque abbia un figlio a carico, a prescindere dall'essere sposati o meno. [E' un'altra inutile concessione fatta dal Forum al politicamente corretto: con tutto il rispetto per le situazioni familiari difficili, è evidente che il Forum non raccoglierà mai il consenso delle Unioni di Fatto, NdR].

Tant'è che alle associazione del cartello del Family Day si è aggiunto anche l'Ugl - Unione Generale del Lavoro. "Il Family dai ha lasciato alla famiglia la consapevolezza di essere un soggetto sociale", dice Paola Soave, vicepresidente del Forum. [Il Family Day è riuscito solo perché l'episcopato e il clero bene orientati si sono mobilitati. E' un'iniziativa che vivrà solo per l'impegno di questa parte della Chiesa, non certo grazie all'intelligente Roccella e all'ambiguo Pezzotta, che rappresentano solo se stessi, NdR]

"Non è solo questione di soldi, ma di cultura. Fare figli non è un fatto privato, ma un elemento di bene comune". Non si tratta di regali, ma di introdurre nel fisco l'equità orizzontale, per cui a parità di reddito chi ha figli da mantenere non deve pagare le stesse tasse di chi figli non ne ha. La petizione chiede di calcolare il reddito non solo in base al reddito percepito, ma anche in base al numero dei componenti il nucleo familiare. In pratica si chiede di dedurre dal reddito medio percepito il costo reale del mantenimento di ogni figlio, quello che la Costituzione sancisce come obbligo, calcolabile intorno ai 6.000 euro: "Una cifra per nulla esagerata, molto vicina al reale, semmai per difetto", commenta la Soave. Sullo stesso reddito andrebbero calcolate anche tutte le addizioni regionali e locali, con un notevole risparmio complessivo per le famiglie. La deduzione deve spettare a tutti, indipendentemente dal reddito, "perché il principio non è quello dell'assistenza, ma della sussidiarietà. Siamo stanchi di uno Stato che si sostituisce alla famiglia, offre servizi, la priva di risorse e poi la assiste quando è diventata povera: chiediamo che la famiglia sia lasciata nella condizione di poter adempiere le sue funzioni". Per questo per gli incapienti è prevista un'integrazione al reddito pari alla deduzione non dovuta: non un assegno, ma una "tassa negativa" che lo Stato deve al cittadino.

Sara De Carli (da: Vita, 2-11-2007)

 
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