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Lorenzo Dellai: benefattore delle missioni?
Di Francesco Agnoli - 22/10/2007 - Politica Trentina - 1444 visite - 0 commenti

Recentemente ho letto sui giornali locali una lettera di Lorenzo Dellai, presidente della nostra Provincia, in cui vantava gli aiuti della sua giunta, i "suoi" aiuti, alle missioni e al Terzo Mondo. Sono rimasto molto male: va bene che la nostra Provincia spende e spande a destra e sinistra, con grande generosità, come decine e decine di piccoli scandali, sempre adeguatamente silenziati, hanno dimostrato, ma anche fingersi paladini dei poveri e del Terzo Mondo, mi è sembrato troppo!

Un insulto, per quei poveri, e per quei trentini che vedono sempre di più i loro soldi utilizzati per manifestazioni e inziative che portano acqua al mulino del potere, e poco altro.... Forse ci vorrebbe un Beppe Grillo trentino, un grillo parlante, che inziasse a fare le pulci alla nostra classe politica, così abile, per la verità, se la politica di cui si parla è quella machiavellica.

Mi limito qui a riportare un brano segnalatomi da un amico e tratto da un vecchio libro di Piergiorgio Cattani, persona ben conosciuta a Trento, stimata per la sua capacità di essere di parte, ma non fazioso, con sincerità insomma. Cattani è stato cofondatore del PPI trentino, poi confluito nella Civica Margherita. Inosmma un testimone. Il suo libro è intitolato "Ho un sogno popolare. Il racconto di una esperienza politica in trentino tra il PPi e la Margherita" (Ancora).

Ne riporto un brano: In questi anni ho conosciuto Lorenzo Dellai, dal quale non si può prescindere, poichè solo lui è stato il vero motore di tutte le vicende politiche trentine di questo periodo...in verità sono venuto a contatto e ho creduto al mito Dellai...purtroppo nel corso del tempo e sotto i colpi delle reali consuetudini, per alcuni, me compreso, questo mito è crollato e le illusioni sono svanite...Oggi esiste già una storia ufficiale della Margherita (consultabile sul sito internet almeno sino al novembre 2001), in cui...vengono esaltate le grandi intuizioni del fondatore, soprattutto le meravigliose novità, mai viste prima, di metodo e di prassi: i cittadini riscopriono l'impegno, tutta la 'comunità trentina fu coinvolta nell'elaborazione e nell'integrazione del progetto e dei contenuti programmatici', i candidati vennero 'selezionati nell'ambito di momenti aperti di confronto'...Qualcosa di epocale era nato, la Civica Margherita ebbe 'l'effetto di modificare radicalmente, e probabilmente in maniera irreversibile il rapporto tra politica e cittadinanza'...Questa mitologica ricostruzione contrasta apertamente con la realtà dei fatti e soprattutto con quanto ho potuto sperimentare di persona. La falsità più evidente si coglie nella modalità della scelta delle candidature in cui non solo non si attuò qualsiasi tipo di elezione primaria, ma, quel che è peggio, esse vennero decise attraverso le solite procedure. L'obiettivo finale era quello di raccogliere il maggior numero di voti e meglio distribuiti su tutto il territorio, a prescindere dalla compattezza ideale e programmatica della squadra...Il futuro candidato o fa parte della cerchia del capo, o dispone di voti propri (come per esempio un sindaco...) o custodisce qualche ingombrante segreto, o è pronto a esibire contanti, oppure deve farsi avanti a minacce, spintoni, appoggi e quant'altro. Chi magari ha qualche competenza, ma è fuori dal gioco, non può sognarsi di avere ambizioni, chi è intelligente ma contraddice il capo, non è adatto. Chi è giovane e quindi dispone di un esiguo numero di voti, è invitato e quasi costretto a legarsi a un potente ed aspettare il proprio turno... Mi stavo accorgendo che Dellai e i suoi accoliti, vinti da una sorta di delirio di onnipotenza e di presupponenza, si infastidivano per ogni tipo di confronto democratico, sicuri come erano di poter dare lezioni di politica a tutti....Con orrore una volta ci accorgemmo di essere capitati in un'allegra brigata di dipendenti dell'Azienda Margherita: segretari particolari, assitenti del gruppo consigliare, ingegneri decorati con decine di appalti pubblici, consiglieri di amministrazione di vari Enti e portaborse vari in attesa di una qualifica o di un premio, passato alla storia come 'premio Margherita'....

 
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