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Berlusconi da Putin per parlare di geopolitica...
Di Rassegna Stampa - 13/10/2007 - Attualitą - 1111 visite - 0 commenti

Silvio, rimpatriata a casa Putin

Invitati anche Chirac e Aznar Weekend a San Pietroburgo per parlare di ricordi e geopolitica

ROMA- Immaginate Berlusconi e altri due ex leader internazionali di primo piano, attorno a un caminetto, per l'intero week-end, a discutere con Putin di geopolitica, petrolio, democrazia, vecchi ricordi, progetti per il futuro. Una due giorni in amicizia, praticamente senza staff, dal tono molto informale. Immaginateli a pochi minuti di macchina dal centro di San Pietroburgo, in una delle residenze private del presidente della federazione sovietica, che nella città di Dostoevskij e di Puskin ha organizzato una sorta di rimpatriata fra vecchi amici. Potrebbe accadere da stasera a domenica. Tre ex potenti con il capo della Russia, uno che il potere non ha nessuna voglia di perderlo. Putin ha mandato gli inviti nei giorni scorsi, gli ex potenti (gli altri due dovrebbero essere Aznar e Chirac) sono attesi, il Cavaliere dovrebbe lasciare Roma stamane per atterrare nel pomeriggio, o in serata, nella città che si affaccia sul Golfo di Finlandia. Una visita tenuta riservatissima sino a ieri sera, comunicata dall'ex premier a pochissime persone, escludendo dalla conoscenza persino l'ufficio stampa, alcuni diretti collaboratori, certamente i parlamentari azzurri che sono andati a trovarlo ieri sera. E' probabile che tanto riserbo sia stato chiesto anche dall'ospite, ovvero dall' «amico Vladimir», come Berlusconi ama chiamare Putin, di cui negli ultimi anni è stato ospite almeno una dozzina di volte, a Mosca come nella città balneare Soci, sul Mar Nero, a Yalta come a San Pietroburgo. Del resto l'ex presidente del Consiglio è uno dei pochi leader internazionali che ha avuto l'onore di dormire dentro il Palazzo del Cremlino, ricevendo un trattamento che di solito le autorità russe riservano solo a pochissimi capi di Stato o di governo. E ha ricambiato l'ospitalità più di una volta, accogliendo a Villa Certosa in Sardegna sia il leader russo che la moglie. L'ultima visita di Berlusconi in Russia risale ad appena pochi mesi fa, metà aprile, proprio nella città che volle Pietro Il Grande. Anche in quel caso fu una visita strettamente privata: l'ex presidente del Consiglio non disse nulla a nessuno, partì con uno staff ridotto all'osso, patì forse un minimo di imbarazzo perché nelle stesse ore in cui assisteva con l'amico russo a un combattimento di kickboxing con performance dell'attore Jean Claude Van Damme, nelle strade della metropoli sul Baltico il dissenso politico di alcune centinaia di manifestanti veniva circoscritto con immagini che fecero il giro del mondo. Condite con le critiche che di solito vengono rivolte all'ex delfino di Boris Eltsin. Accuse che lo stesso Cavaliere respinse pubblicamente al mittente, ritagliandosi il ruolo, anche questo non nuovo, di «avvocato» internazionale del presidente russo. Con una tesi anche questa arcinota e che suona più o meno così: «Putin lo conosco bene, è un sincero democratico e il mondo deve avere fiducia in lui, perché sta facendo degli enormi sforzi per traghettare fra le democrazie occidentali un Paese che per decenni è stato una dittatura comunista, priva di alcuna libertà, economica come politica». Prove di amicizia che sono servite a rinsaldare un rapporto privato che Putin ha tessuto negli anni anche con altri premier o ex premier. Basti pensare alla vicenda di Schroder, ex capo di governo tedesco, divenuto a fine mandato (non senza polemiche) consulente del gigante del gas russo Gazprom, una multinazionale che negli ultimi anni si è trasformata in efficace braccio economico della politica estera del Cremlino. Condizionando i rapporti con gli Stati europei, quasi tutti dipendenti da forniture energetiche che Mosca può regolare se non a suo piacimento, in modo comunque molto stretto. Basti pensare che il 25% del gas consumato dalla Ue è ogni anno importato da Gazprom. E' notizia di ieri che anche la Francia è interessata ad entrare nel colosso energetico russo. Lo ha detto il presidente Sarkozy a Putin, due giorni fa, schiudendo scenari che finora mai presi in considerazione. La possibilità che intorno al caminetto di una dacia si possano sedere anche Chirac e Aznar ovviamente richiama alla mente questi dettagli. E anche solo una rimpatriata fra vecchi amici, a questi livelli, con uomini che non detengono più potere istituzionale, ma hanno accumulato un'influenza che non si disperde certo con la pensione, può far prevedere che il relax verrà abbinato a lunghe chiacchierate di geopolitica e affari. O magari di tecnica costituzionale della federazione russa, visto il progetto dell'ospite, l'«amico Vladimir», di restare in sella trasmigrando dalla carica di presidente a quella di premier. E senza dimenticare che domenica è il giorno delle primarie del Pd e figuriamoci se Berlusconi si asterrà dallo spiegare che quella italiana è solo «una fusione di apparati di potere ». Se poi si parlerà di donne, il Cavaliere potrà ripetere quello che ha detto ieri notte ai suoi eurodeputati: «Mia moglie Veronica è la compagna migliore che un uomo avrebbe potuto desiderare». Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2007-10-12 num: - pag: 13 autore: Marco Galluzzo categoria: REDAZIONALEI LEADER

 
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