Finanziaria: perchè si parla solo di Irpef ?
In queste settimane dopo la presentazione della manovra finanziaria da parte del Governo, si è parlato e si parla prevalentemente delle modifiche apportate agli scaglioni Irpef. Vorrei a questo proposito far notare, con l’aiuto del grafico sottostante che solo una minima parte della manovra andrà a reperire e trasferire risorse attraverso la modifica delle aliquote dell’imposta sulle persone fisiche. Sembra infatti, (perché cifre che mostrino il vero impatto macroeconomico non ce ne sono ancora) che attraverso l’aumento delle aliquote si reperiscano da 200 a 800 milioni di Euro. Tali importi sono suffragati dai dati relativi al modello Unico 2004 che mostrano come la fascia di contribuenti colpita dagli aumenti rappresenti circa l’1,59% del totale (vedere i contribuenti sopra i 70.000 Euro racchiusi graficamente dalla parentesi in rosso). Quindi l’introito derivante da tale misura sarebbe pari allo 0,597% o ben che vada al 2,39%. Per dirla in altri termini, la misura relativa alla modifica dell’imposta sulle persone fisiche è pari a 1/130 in rapporto all’importo complessivo della manovra, che ricordo essere pari a 33.500 milioni di Euro ( o 33,5 miliardi). Questo per dire che il provvedimento è ben lungi dall’essere di tipo redistributivo come sostiene il governo; in pratica se è vero che il contribuente con redditi inferiori ai 40.000 Euro lordi annui potrà beneficiare di uno sconto annuo di imposta che va dai 40 ai 300 Euro a seconda che abbia moglie e uno o più figli a carico, in realtà si troverà a spendere molto di più per tutte le altre imposte introdotte e che certamente avranno un impatto macroeconomico ben maggiore: l’accisa sul gasolio, il tiket sul pronto soccorso e soprattutto la riduzione dei trasferimenti agli enti locali che sicuramente provocheranno un inasprimento delle tariffe da parte dei comuni in quanto non saranno più in grado di far fronte ai servizi con le minori risorse provenienti dallo Stato. Su questo punto è intervenuto duramente anche Cofferati, che come ben sappiamo non può dirsi politicamente molto distante dal Governo. In conclusione,
“Se anche Cofferati dubita delle promesse anche questa volta ci riempiranno di tasse”.
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