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Ancora su Maria: non sempre la legalitą coincide con la giustizia
Di Gianburrasca - 06/10/2006 - Libertą e Persona - 1284 visite - 0 commenti

A proposito del "sequestro" di Maria (Vika) è bene ricordare che i coniugi Giusto avevano percorso effettivamente tutte le strade legali:

- ne avevano chiesto l'adozione due anni fa, adozione poi bloccata come tante altre;

- avevano chiesto, il 4 giugno scorso, quando ancora non c'era nessun putiferio, che Vika venisse almeno adottata da una famiglia bielorussa, magari la stessa in cui vive suo fratello, e si erano dichiarati disposti a sostenerla economicamente;

- avevano sottoposto la bambina a diverse visite mediche, con esperti anche del pediatrico del Gaslini, non periti di parte, che avevano confermato che la bambina sulle violenze subite aveva detto la verità;

- si erano rivolti al tribunale dei Minori che prima aveva dichiarato che la bambina non poteva rimpatriare e poi, pochi giorni prima della data fissata per il rientro, aveva cambiato totalmente idea, senza motivo apparente.

Solo dopo tutto questo hanno giocato la carta estrema, l'hanno nascosta. Voi che avreste fatto nei loro panni?

Ce lo mandereste un figlio in un posto dove ha già subito violenze, e dove nessuno dà garanzie che non ne subisca più, solo perchè lo dice la legge?

Non sempre la legalità coincide con la giustizia.

Lo dimostrano anche queste semplici domande:

- perchè ai genitori (si, perchè Vika li chiama mamma e papà e ha detto chiaramente che è con loro che vuole stare), o a qualcuno della famiglia non è stato permesso di accompagnare Vika in Bielorussia?

- c'è stato o no un accordo fra l'Italia e la Bielorussia? E se c'è stato, come sembra, perchè non viene reso pubblico?

- perchè quel blitz infame? Che ne sarà di Vika? Perchè non si vuole ascoltare la sua voce?

Gian Burrasca 

 
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