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Il Museo ci risponde...ma non ci convince....
Di Francesco Agnoli - 17/05/2007 - Mostra "La scimmia nuda" - 1713 visite - 0 commenti
E' interessante leggere il comunicato che il comitato scientifico della mostra "La scimmia nuda" ha inviato ai giornali in risposta alla conferenza organizzata da "Libertà e Persona" sull'argomento e all'articolo "La mostra 'La scimmia nuda': poca scienza molta ideologia" (www.libertaepersona.org) pubblicato sul sito internet della associazione stessa. Anzitutto perché si ammettono chiaramente due verità che ritengo innegabili. La prima: "E' vero che l'evoluzionismo non riesce a spiegare in modo esatto l'origine dell'uomo, ma la comunità scientifica sta tentando di capirci qualcosa". Si tratta di una ammissione che raramente si sente fare con tanta sincerità. Cosa sappiamo? In verità molto poco…. La seconda affermazione importante è questa: "La scienza cerca spiegazioni naturali dei fenomeni naturali. La dimensione soprannaturale, trascendente le è estranea: non perché la scienza neghi la trascendenza, ma perché si occupa solo di ciò che è verificabile sperimentalmente". Anche in questo caso il sottoscritto e i componenti dell'associazione sono perfettamente d'accordo. Ma il fatto è che quello che fa la mostra è proprio scivolare, travalicare spesso nel campo della filosofia, della teologia e della psicologia, fingendo di non farlo, e quindi in modo subdolo. Nel documento illustrativo della mostra, che viene dato ai giornalisti, si legge infatti, già nelle prime righe: "Nel mondo occidentale mentre la scienza ci pone dentro la Natura, la religione dominante ci dice che siamo separati, se non al di sopra della Natura". Si tratta anzitutto di una affermazione teologicamente scorretta: il cristianesimo, definito con una certa ipocrisia, o con disprezzo, "religione dominante", non afferma affatto che l'uomo sia separato dalla natura (parola che scrivo appositamente con la lettera minuscola, non essendo né panteista né naturalista), anzi! Per il pensiero religioso l'uomo, in quanto creatura, è fisicamente parte della natura stessa, è "animale"; ma in quanto essere spirituale si differenzia dalla natura materiale e da quella animale tout court. La frase citata e posta quasi a capo della mostra, invece, contrappone evidentemente scienza e fede, facendo qualcosa che la scienza non può fare, per esplicita ammissione postuma del comitato scientifico della mostra stessa: la fede, come il pensiero, la logica, la volontà, la libertà…non sono "fenomeni naturali" sic et simpliciter, e in quanto tali non sono "misurabili" né sottoponibili ad esperimenti matematici o fisici. Perché allora la mostra se ne occupa, mettendo in conflitto scienza e fede, e attribuendo inoltre, per fare un esempio, alle scimmie una capacità morale, cioè il libero arbitrio? Come poter sottoporre il senso morale ad una indagine sperimentale? Quale scienziato che non voglia farsi ridere dietro può sostenere la propensione delle scimmie a distinguere tra bene e male? Con quali prove tangibili? Il sospetto che la mostra voglia in realtà fare, ambiguamente, confusione, viene anche per altri svariati motivi. Ne elencherò solo due. Il primo è la scelta di dedicarla, in sostanza, a Desmond Morris, un esplicito ateo materialista, che nelle sue opere nega l'anima e Dio, sino anche a sostenere che l'amore tra uomini, il " trattare gli estranei come fratelli", predicato "dai preti" secondo "pii luoghi comuni", è estraneo alla nostra natura animale, portata biologicamente solo alla competizione ("La scimmia cacciatrice"). L'altro, per brevità, è la presenza, tra i curatori della mostra di personaggi come Telmo Pievani, autore recentemente di un testo, "Creazione senza Dio" (Einaudi), ricco di insulti ai credenti -sino a sostenere che nelle scuole cattoliche si insegnerebbe che la terra è piatta (abolendo forse anche il cosmo dantesco?): tale libro va oltre ai limiti del pensiero scientifico, già nel titolo, in cui nega, non si sa come, l'esistenza di Dio (che Pievani sia come quell'astronauta russo che sceso sulla luna, disse: "Non ho visto Dio sulla luna"). Nella quarta di copertina, poi, si legge: " a Charles Darwin fu chiaro che la sua era qualcosa di più che una teoria scientifica"… Ecco, in molti punti la mostra vuole essere qualcosa di più che una teoria scientifica: vuole negare implicitamente il carattere spirituale dell'uomo, riducendolo, materialisticamente, a solo animale (e ribadisco: solo). Il comunicato termina spiegando ai membri di Libertà e persona, con una ironia malriuscita, che "la comparsa di forme virali contro cui è necessario sviluppare ogni anno un nuovo vaccino dimostra che l'evoluzione continua ad avvenire secondo i meccanismi spiegati da Darwin". Si tratta di una evidente mistificazione: nessun componente della nostra associazione si è mai sognato di negare la microevoluzione! Rimane il fatto che i virus influenzali, pur evolvendosi, rimangono virus, e non si sono trasformati in altre forme di vita, che so, in topi o in gatti! Gli esempi di microevoluzione, insomma, non sono assolutamente la dimostrazione che da un'alga marina siano derivati, per trasformazione, o macroevoluzione, come sosteneva Darwin, pesci, serpenti, uccelli, scimmie, uomini, elefanti…. La mostra sulla scimmia nuda, rimane per noi un pericolo: in troppi oggi, trattando l'uomo peggio delle bestie, sperimentano sugli embrioni, manipolano, clonano, distruggono, sostenendo, come fa Umberto Veronesi, che se l'uomo è solo animale, può essere usato allo stesso modo delle cavie o degli scimpanzè! Lo sappiamo tutti: oggi gli embrioni di uomo costano meno di quelli di scimmia, e vengono allegramente massacrati, in nome dell'evoluzionismo e del progresso!
 
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