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Donne marocchine contro Dico e poligamia....
Di Caius - 08/05/2007 - attualitą - 1304 visite - 0 commenti
ROMA, martedì, 8 maggio 2007 (ZENIT.org).- I DICO potrebbero legalizzare la poligamia, sostiene Saoud Sbai, Presidente della Confederazione delle Comunità marocchine italiane, sottolineando che “l’istituto familiare, fondamento di ogni società, va non solo difeso ma rafforzato. Così ha detto a ZENIT la Sbai, da più di 25 anni in Italia, dove dirige la rivista “Al Maghrebiya” – mensile in lingua araba dedicato ai maghrebini e agli arabi che vivono nel nostro Paese , nello spiegare i motivi della partecipazione al “Family Day”. “La Comunità delle Donne Marocchine in Italia ha deciso di prender parte alla manifestazione di sabato 12 maggio ha annunciato con un'idea ben chiara che non va fraintesa: nessuna dimostrazione contro gli omosessuali...noi vogliamo dire no a modelli di convivenza come quella poligamica che un domani non lontano potrebbero trovare riconoscimento in un nuovo Dico”. “Se si riconoscono davanti alla legge, famiglie differenti da quella tradizionale costituita da un uomo, una donna e dai loro figli, come si potrà dire no a convivenze 'alternative' che vanno anche al di là della coppia?”, si è chiesta. “Il nostro più grande timore è questo – ha sostenuto la Sbai – quello di vedere riconosciute 'famiglie' in cui uomo e donna non hanno gli stessi diritti, in cui l’uomo diventi padrone delle 'sue' mogli con tutto ciò che ne consegue”. “Inoltre – ha continuato – siamo dell’idea che l’istituto familiare, fondamento di ogni società, vada non solo difeso ma rafforzato, tramite politiche governative adeguate; l’intervento delle istituzioni e l’opera del legislatore devono sempre avere la famiglia come centro della loro azione”. “Le politiche economiche e sociali (e dunque tutto ciò che significa l’accesso al mondo del lavoro, alla possibilità di una casa, e alle strutture preposte all’educazione e alla crescita dei figli) devono essere pensate in maniera tale che l’idea di creare una famiglia e di portarla avanti non faccia più paura soprattutto ai giovani”, ha commentato. “In questo senso – ha concluso la Sbai – è utile e anzi necessario portare in piazza le ragioni di chi chiede 'più famiglia'. La Comunità delle Donne Marocchine in Italia sente questo bisogno, come già in precedenza ha sentito di aderire ad altre manifestazioni come quella contro l’eutanasia e la pena di morte”.
 
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