Trans e coppie gay, le priorità di Bersani & C.
Equality Italia è un’associazione che secondo statuto “si adopera per il superamento di ogni discriminazione e disparità”. Tanto per non discriminare tra le discriminazioni, Equality stila una serie ampia di ragioni che potrebbero essere motivo di trattamenti non equi: età, sesso, religione, etnia, etc. Ma il più importante riguarda “l’orientamento sessuale e identità di genere”. Diciamo che è la sua bandiera, tanto che lo slogan più citato nel sito è “La nostra identità di genere? Umana”.
Ad un anno di distanza dalla fondazione si è tenuto sabato scorso il suo primo congresso. L’associazione è neonata secondo l’anagrafe ma può già vantare vecchi e noti amici. Ed ecco allora giungere in occasione di questo congresso i saluti di alcune tra le più importanti istituzioni e personalità politiche. Spigoliamo qua e là. Donato Marra, Segretario generale della Presidenza della Repubblica, ricorda l’ “impegno profuso” da Napolitano nel “tutelare la parità di genere”. Gli fa eco Walter Veltroni: “condivido il rifiuto di quella politica che pensa di poter affrontare le questioni relative alla vita, agli affetti e ai diritti delle persone omosessuali, guardandole con la lente deformante dell’ideologia”. Sulla stessa linea ovviamente Nichi Vendola che con un tono un po’ più poetico ricorda che “il filo spinato sui sentimenti delle persone può essere spezzato”.
Ma forse l’intervento più significativo è quello di Pierluigi Bersani: “tra i punti principali del programma con cui il PD si presenterà di fronte agli elettori saranno contenuti impegni chiari: penso all’approvazione di una legge contro l’omofobia e la transfobia, al riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso … al varo di una buona legge sul testamento biologico che impedisca improprie forzature contro i diritti del malato.” E conclude: “Tutti questi temi vanno tenuti assieme in un grande capitolo che afferisce all’idea che noi abbiamo dell’Italia di domani”.
Questa brevissima carrellata del pensiero rosso-levantino parla chiaro. Se alle prossime elezioni vince il Partito Democratico le priorità non saranno costituite dalla tutela della vita, della famiglia, della salute, della libertà di educazione. Nemmeno in modo più prosaico dal rinvenimento di soluzioni per uscire dalla attuale crisi economica. L’Italia ha bisogno di ben altro. Le sue urgenze sono prima di tutto sanzioni penali maggiori per chi insulta o reca lesioni personali ad un transessuale. Perché è cosa nota che l’eterosessuale soffre meno di un omosessuale quando riceve percosse e offese verbali.
In secondo luogo è ormai scoccata l’ora di parlare di “matrimonio” omosessuale o comunque di riconoscimento giuridico delle coppie composte da due lui o due lei. Si badi bene: un bel salto propone Bersani, dato che ad oggi il nostro ordinamento non riconosce neppure le coppie di fatto eterosessuali.
In terzo luogo i tempi sono maturi per legalizzare l’eutanasia. Come questo tema possa poi interessare quello delle discriminazioni non ci è chiaro, ma forse è da addebitarsi al nostro limitato e conservatore orizzonte cognitivo. Ecco questa è l’ “idea che noi abbiamo dell’Italia di domani”. Aspettiamoci allora di vivere in un’Italia piena di trans e priva di malati terminali. Rimane chiaro come il sole che l’italiano dal medio buon senso ha ben altri pensieri assai meno progressisti: il mutuo, star bene di salute, aver qualche soldo per campare, la speranza di veder i figli sistemati. Bersani, Napolitano e gli altri accoliti che portano nel loro cuore tatuate la falce e il martello sono ben consci che il popolino nutre altre preoccupazioni assai più infime e meno ardite.
Ma loro, come insegnano Marx e Lenin, sono i “rivoluzionari di professione” cioè quell’avanguardia di militanti che a tempo pieno si occupano di trascinare in avanti la massa incolta, di farla transitare dall’oggi crepuscolare all’alba di domani. E se l’oggi è composto da famiglie con un padre e una madre, domani ci saranno due papà o due mamme a figlio. Se oggi finisci in galera se stacchi la spina al nonno morente, domani riceverai una medaglia dal Quirinale perché avrai tutelato il diritto civile di morire con dignità.
Bersani & Co. già si trovano in quell’ “Italia di domani” popolata di uomini travestiti da donna, di torte nuziali con in cima le figurine in marzapane di due lui in frac e di malati lasciati agonizzare fino alla morte nei letti degli ospedali perché privi di acqua e cibo. Lasciamoli dunque lì all’ombra di questa spettrale Italia, e noi invece continuiamo ad occuparci del caro benzina e dei voti che prendono a scuola i nostri figli.
da www.labussolaquotidiana.it
11-10-2011
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