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Cesare ha già scritto il De bello gallico; occorrerebbe qualcuno che raccontasse il De bello ballico.
Il suo inizio data almeno dalla II guerra del Golfo. Non mi riferisco solo alle armi di distruzione di massa inesistenti, perché quello ormai è di dominio pubblico. Mi riferisco all’atteggiamento della sinistra italica. Allora al governo v’era il Berlusca, che decise di non intervenire se non con un piccolo contingente, col fine di tenere l’ordine interno (e di proteggere i nostri piccoli interessi). Non si sparò un colpo in azioni offensive. L’Italia si coprì di bandiere arcobaleno, e ricordo bene il mio duplice fastidio: per la guerra, che ritenevo ingiusta, e per quelle bandiere, che erano state rosse, con la falce e il martello sino a pochissimi anni prima.
La stampa di sinistra raccontò una bella favola e creò un comodo mostro: Bush Jr, unico responsabile della guerra. Vogliamo dircelo, finalmente, con un po’ di anni di ritardo? Quella guerra fu voluta, senza dubbio, da Bush, ma quasi nessuno, in Italia, ci raccontò chi c’era al suo fianco. O meglio: si parlò si dei terribili neocon, però si evitava quasi sempre di dire che provenivano tutti dal partito democratico. E si cercò in tutti in modo di tacere il fatto che a sostenere la guerra vi erano anche molti uomini celebri e influenti della sinistra liberal, come ad esempio Bill Keller, che proprio lasciando in questi giorni la direzione del New York Times, ha voluto ricordare il club degli interventisti di sinistra di cui lui faceva parte.
Comprendeva almeno: Christopher Hitchens, celeberrimo ateologo e sostenitore della religione come grande male del mondo, collaboratore, in Italia, del Corriere della sera; Paul Barman, intellettuale sessantottino, spesso sulle pagine, anch’egli, del I quotidiano italiano; George Packer, Thomas Friedman, Fareed Zakaria… Dunque: Bush, più tanta, tanta sinistra. Ma da noi non si poteva dire.
Adesso vedremo cosa succederà in Libia. Per intanto Napolitano e soci, hanno incalzato Berlusconi, che ha abbandonato vergognosamente il vecchio amico. Obama, il pacifista da Nobel, è stato, da dietro, l’abile regista, che ha sostenuto e spronato soprattutto Francia e Inghilterra. Ci hanno assicurato che non è per il petrolio; ci hanno assicurato, anche, che sarebbero andati solo per difendere i ribelli, non per attaccare, dal cielo, innumerevoli volte al giorno. Intanto, in Italia, la sinistra non ha tirato fuori nessuna bandiera arcobaleno. Silenzio totale.
Ma se la guerra dovesse andare male, se la temuta somalizzazione divenisse realtà, salterebbero fuori come i funghi, i sinistri, a urlare: ecco la guerra del centro destra. Falsi, come sempre; incapaci come sempre di qualsiasi posizione coraggiosa, invece, gli altri.